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Pubblicità su Facebook: le ultime novità

Nell’ultimo anno, dopo il chiacchierato collocamento in borsa, Facebook ha fatto notevoli sforzi per aggiornare i propri strumenti pubblicitari, di modo da attrarre nuovi inserzionisti e soddisfare le richieste degli investitori.

In questo post raccontiamo le 3 più grosse novità in ambito di advertising degli ultimi mesi, e quali opportunità forniscano alle aziende che decidono di fare pubblicità su Facebook.

Custom Audience

Questa funzionalità, disponibile dallo scorso settembre via Power Editor, permette di associare ad una campagna pubblicitaria un database collezionato offline, costituito da indirizzi mail, numeri di telefono o ID utente. Una volta caricato il database (in formato CSV o TXT), Facebook si occupa di trovare una corrispondenza tra questi riferimenti e gli iscritti alla piattaforma, consentendo all’inserzionista di colpire i profili specifici associati al suo database.
In questo modo è possibile intercettare “online” utenti che sono entrati in un negozio, hanno interagito con un attività “fisica” (ad es. un ristorante, un locale) o hanno fatto degli acquisti in un determinato punto vendita.

Perché è utile?

Supponiamo di aver raccolto nel nostro negozio gli indirizzi mail di alcuni clienti, o di disporre di un elenco di numeri di telefono di persone potenzialmente interessate ai servizi che offriamo: potremo colpire questi utenti con un annuncio che li incentivi a tornare da noi, proponendo un acquisto aggiuntivo, un servizio in più, o un’offerta esclusiva.
La funzionalità può essere usata anche in senso “negativo”, per escludere una determinata fetta di utenti dal nostro segmento. Questo torna utile ad esempio per una campagna volta ad aumentare gli iscritti alla newlsetter, escludendo dal pubblico gli utenti che lo sono già.

[Update 19.03.2013] Lookalike Audience

Da pochi mesi è possibile sfruttare le Custom Audience per creare un campione di utenti che, per caratteristiche sociodemografiche e interessi, siano affini al database che abbiamo fornito. La funzionalità, che basa la ricerca di utenti “simili” su due diversi gradi di affinità (uno più rigido e l’altro più esteso), serve a lasciare a Facebook il compito di individuare il pubblico che fa per noi, evitando di dover cercare autonomamente la profilazione più adatta. Ovviamente l’efficacia di questo strumento è proporzionale alla specificità del database di partenza: fornire una lista di utenti troppo eterogenea rischia di produrre un campione generico e poco utile.

Cost-per-Action pricing model

La condizione ideale per un inserzionista è quella di poter pagare solo per ciò che si vuole ottenere. In Facebook, la quantità di “azioni” che un utente può effettuare su un annuncio rende spesso frustrante dover pagare per “click” che generano interazioni poco interessanti rispetto allo scopo della campagna (ad es. click su foto al posto di Like etc.).
Per dare agli inserzionisti un maggiore controllo sull’investimento fatto, Facebook ha introdotto da poche settimane una modalità di pagamento a CPA (Costo-Per-Azione), che permette di pagare solo quando la campagna produce determinate “azioni”. La funzionalità, disponibile per ora solo via API (è richiesto l’intervento di uno sviluppatore web per poter essere impostata), consente di associare il pagamento alle seguenti azioni: Like a una pagina, richiesta di un’offerta, click su un link.

Perché è utile?

Per tenere maggiormente sotto controllo il costo delle attività pubblicitarie, e pagare solo per quelle azioni che corrispondono effettivamente agli obiettivi della propria campagna.

Partner Categories

L’ultima novità in ordine cronologico – disponibile al momento per i soli inserzionisti statunitensi – è l’introduzione di una nuova serie di categorie di utenti da utilizzare per definire l’audiance delle proprie campagne. Queste categorie sono basate su informazioni fornite da aziende di terze parti, come dati transazionali, risultati di questionari o sondaggi e altre informazioni su comportamenti di acquisto online e offline. Le categorie a disposizione sono oltre 500, e segmentano gli utenti in base a propensione all’acquisto, occupazione, abitudini di acquisto, stile di vita etc.

Perché usarle?

Le possibili combinazioni sono pressochè infinite, ed è possibile colpire davvero le persone veramente interessate ai prodotti o servizi che abbiamo da offire. Ecco un esempio di categorie, prese da questo articolo qui:

  • Acquirenti di forniture per ufficio;
  • Acquirenti di cibo e prodotti per bambini;
  • Proprietari di cani;
  • Acquirenti di prodotti per il fitness/running;
  • Insegnanti/educatori;
  • Amanti dei viaggi di piacere;
  • Frequentatori di crociere;
  • Possessori di automobili acquistate da 4-6 anni;
  • Amanti del green/ecologico;
  • Consumatori altospendenti e amanti dei beni di lusso.

 

Avete intenzione di provare qualcuna di queste funzionalità?

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