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Geolocalizzazione: condividere le intenzioni con un solo tap

Il 10 settembre 2011 ho preso parte al terzo RomagnaCamp: esperienza bellissima.
Ho contribuito con un ignite, il primo della mia vita: esperienza ancor più bella.

Per semplificare, un ignite è una presentazione che si struttura in 5 minuti per la quale si hanno a disposizione venti slide; slide che ruotano, automaticamente, ogni 15 secondi.

Ho parlato di geolocalizzazione e di mobile con uno speech intitolato “Condividere le intenzioni. Prima di sedersi al tavolino di un bar” (al termine del post incollo le slide dell’intervento).

La particolarità (bellezza) del format ed, ancor più, la mia inesperienza hanno fatto sì che sono arrivato all’ultima slide senza aver avuto il tempo di poterci dedicare le giuste parole.
In quella slide ed in quei pochissimi ultimi secondi ho introdotto un’applicazione per iPhone (all’epoca uscita da poco): Forkly (forkly.com).

Faccio un paio di note per rendere più indolore il concetto che vado a condividere:

  • facciamo finta che si sia raggiunta una massa critica per quello che concerne l’utilizzo di queste applicazioni (anche in Italia);
  • facciamo finta che gli esercizi commerciali disponibili nei database di queste applicazioni coprano una gran bella fetta delle attività commerciali oggi presenti in Italia (almeno quelle che hanno un perché circa un’esistenza online);
  • facciamo finta che l’utente abbia appreso e fatto suo (abitudinalmente) l’utilizzo di queste applicazioni.

Sono premesse non da poco, lo so, ma un giorno ci arriveremo. :)

In un contesto ipotetico di questo tipo, con applicazioni tipo Forkly, andremo a comunicare al device mobile le nostre intenzioni con un solo tap; mi spiego meglio:

  • solamente attivando l’applicazione stiamo comunicando che abbiamo intenzione di mangiare (Forkly è un’applicazione verticale sul segmento food);
  • accedendo all’applicazione la medesima, tra le prime cose, scaricherà le coordinate GPS arrivando a capire, in pochi istanti, dove ci troviamo (con una precisione più che accettabile);
  • conoscendo i nostri gusti e le nostre abitudini (date dall’utilizzo fatto dell’applicazione) ci verranno suggeriti, in ordine, i posti dove mangiare in linea con le nostre preferenze e ad una distanza accettabile da dove ci troviamo in quel momento.

Tutto con un solo tap.

Semplicemente attivando l’app.

L’applicazione fa riferimento solo al segmento food, per cui il meccanismo soffre di scalabilità: bisognerebbe possedere un’applicazione per ogni tipologia di ricerca. Ma è anche vero che non sono del tutto convinto che le esigenze che si devono risolvere “qui ed ora” siano poi così tante.

Voi che ne pensate?
Il futuro è nella verticalizzazione e sta ad un solo tap di distanza?
Oppure la ricerca vocale potrebbe eliminare un ulteriore passaggio?

Ecco le slide del mio intervento al RomagnaCamp2011

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