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Conversioni nell’ecommerce: qualche trucco da numero 10

Si sente dire fino allo spasimo che SEO e ottimizzazione delle conversioni (qui il link alla nostra pagina di servizio) sono come le due facce della stessa medaglia, le due metà platoniche della stessa mela. Sono d’accordo, ma userei una metafora calcistica: mi pare che il SEO sia come il mediano che recupera i palloni (leggi visite), ma il modo in cui essi vengono sfruttati dipende dai piedi buoni del fantasista, in questo caso l’ottimizzazione delle conversioni e l’usabilità.

Riprendo il mio blog post sull’ecommerce di qualche mese fa per spostare la lente dalla fatica all’estro, cioè dal duro lavoro fatto per acquisire traffico alla sua messa a frutto. In concreto, si tratta di questo: fornire le informazioni e impostare i processi in modo tale da indurre l’utente ad acquistare il più facilmente possibile. E perché no, anche a compiere altri tipi di conversione. Qualche suggerimento? Sono qui per questo…

Quick View

Non ve lo aspettavate eh? Beh, almeno per quanto mi risulta non è un ingrediente di cui si senta parlare spesso. Ma a ben vedere mi sembra utilissima nella semplificazione e velocizzazione del processo d’acquisto. Si tratta della rapida apertura di una specie di pannello pop-up relativo a un prodotto: in esso potremo inserire le informazioni principali su di esso, alcune immagini e il nostro prezioso call to action.

 

Attraverso la quick view ridurremo sensibilmente il tempo necessario a un utente per leggere informazioni e aggiungere un prodotto al carrello, eliminando la necessità di caricare un’intera pagina del sito. L’esperienza di navigazione diventerà più veloce e fluida. Attenzione però a non sovraccaricare il pannello di troppi elementi, o si correrà il rischio che l’invito all’azione si perda in una giungla di dettagli: per questi ultimi, meglio rimandare a una pagina di approfondimento.

Video

Il video è uno strumento preziosissimo che può trovare spazio in una pagina prodotto come il classico cacio sui maccheroni. Nulla come un breve filmato riesce a condensare e a comunicare efficacemente le informazioni su un prodotto. E non importa se non avete a disposizione Steven Spielberg per girare un kolossal sui tappetini per auto che vendete: potrete benissimo presentare una sequenza di immagini (magari del prodotto durante l’uso) opportunamente corredate di dettagli.

Il video, poi, può diventare molto utile a livello di engagement, dal momento che per natura è tra le tipologie di contenuto più condivise nei social. Certo, non tutti i prodotti possono diventare protagonisti di un video coinvolgente, ma siate creativi! Chi avrebbe mai detto che dei banalissimi frullatori come quelli della Blendtec sarebbero diventati delle superstar globali? Una buona dose di originalità e senso dell’umorismo potrebbe mettere in moto quel meccanismo virale che ogni Social Media Guru che si rispetti vede come un agognato Santo Graal.

Schema.org

Sarà banale, ma la prima fase nel flusso di conversione è l’accesso al sito. Per quanto concerne i motori di ricerca, si tratta del click sulla sintesi di una pagina che compare tra i risultati, il cosiddetto “snippet”. Schema.org è un protocollo per organizzare le informazioni contenute nel codice sorgente di una pagina, in modo tale che alcune di esse compaiano già nelle pagine dei motori in seguito a una ricerca.

Impostando il codice di una pagina prodotto secondo le istruzioni di Schema.org, potremo far si che, nel momento in cui essa comparirà tra i risultati di ricerca, presenti all’utente delle informazioni in più inducendolo più facilmente a cliccare sullo snippet. Questi elementi possono comprendere una foto, una fascia di prezzo, un voto degli utenti. Le classiche stelline gialle di rating sono proprio tra gli elementi più efficaci per accrescere il CTR a livello di SERP, perché raramente sfuggono allo sguardo dell’utente.

Spremete fino all’ultima goccia

Perché fermarsi al processo di acquisto? Certo, il nocciolo della questione è quello, vogliamo i soldini in saccoccia. Ma una volta avvenuto il pagamento non abbandoniamo il nostro cliente a se stesso: nella pagina finale di ringraziamento, oltre che baciare mani e piedi per aver contribuito a sfamare i nostri figli, proviamo a chiedere un ultimo sforzo. Un’iscrizione a una newsletter per gli ultimi aggiornamenti o un like alla nostra fiorente pagina Facebook possono essere di sicuro buone idee in una prospettiva di fidelizzazione.

Che ne dite? Non pretendo certo di aver esaurito l’argomento. Anzi: non voglio! Altrimenti, il box commenti qui sotto che l’abbiamo messo a fare? Quindi, dite la vostra, sparate qualche idea! Non vedo l’ora di leggervi e rispondere per le rime :)

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Commenti

  1. Una cosa che non concepisco, soprattutto negli e-commerce che alienano tecnologia, è la copiatura pedissequa delle schede prodotto dai siti dei produttori del bene. In genere sono fatte male e poco informative, ricopiarle pari pari, generalmente pure formattate male mi infastidisce. Peraltro, lato seo, tale azione non è molto efficace…

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  2. Una cosa che non concepisco, soprattutto negli e-commerce che alienano tecnologia, è la copiatura pedissequa delle schede prodotto dai siti dei produttori del bene. In genere sono fatte male e poco informative, ricopiarle pari pari, generalmente pure formattate male mi infastidisce. Peraltro, lato seo, tale azione non è molto efficace…

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  3. Sono perfettamente d’accordo con te Enrico: nel mio precedente post sull’ecommerce (che troverai linkato sopra, al secondo paragrafo) mi sono soffermato particolarmente su questo aspetto. Produrre descrizioni di prodotto esaustive e originali costituisce un valore aggiunto inestimabile. D’altro canto, chi lavora ogni giorno su questo campo sa che trovare le risorse per un intervento di questo genere a volte non è semplice, soprattutto in siti di grandi dimensioni…

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  4. Sono perfettamente d’accordo con te Enrico: nel mio precedente post sull’ecommerce (che troverai linkato sopra, al secondo paragrafo) mi sono soffermato particolarmente su questo aspetto. Produrre descrizioni di prodotto esaustive e originali costituisce un valore aggiunto inestimabile. D’altro canto, chi lavora ogni giorno su questo campo sa che trovare le risorse per un intervento di questo genere a volte non è semplice, soprattutto in siti di grandi dimensioni…

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  5. Bello il parallelo con il calcio. Io di solito uso quello della pallavolo con il SEO che alza la palla ed il sito che ha il compito di schiacciare e portare a casa il punto :)

    Certo, poi ci si mettono Captcha, form assurde, schede prodotto orrende ed altro ancora a fare da barriera… ma è il bello di una partita ;)

    Vorrei anche aggiungere un altro “trucco”.
    Curare i prodotti correlati e consigliati come solo un bravo commesso sa fare.
    Per aumentare lo scontrino medio (per il merchant) e per sorprendere l’utente con un “cavolo, mi servirebbe anche questo…” (per il cliente).

    Si può fare manualmente o con strumenti automatizzati, per cataloghi ampi e vari, ma gli effetti possono essere molto interessanti.

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  6. Bello il parallelo con il calcio. Io di solito uso quello della pallavolo con il SEO che alza la palla ed il sito che ha il compito di schiacciare e portare a casa il punto :)

    Certo, poi ci si mettono Captcha, form assurde, schede prodotto orrende ed altro ancora a fare da barriera… ma è il bello di una partita ;)

    Vorrei anche aggiungere un altro “trucco”.
    Curare i prodotti correlati e consigliati come solo un bravo commesso sa fare.
    Per aumentare lo scontrino medio (per il merchant) e per sorprendere l’utente con un “cavolo, mi servirebbe anche questo…” (per il cliente).

    Si può fare manualmente o con strumenti automatizzati, per cataloghi ampi e vari, ma gli effetti possono essere molto interessanti.

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  7. Ciao Marco, ti ringrazio per il commento! Riguardo alle immagini, non può essere altrimenti… Pensiamo, ad esempio, alla vendita online di accessori, abbigliamento e scarpe: molte foto di qualità, con il prodotto in uso (cioè indossato) sono indispensabili per dare un’idea precisa di come un capo mi starà e se sarà adatto al mio stile.

    Interessante e simpatico il tuo post! È vero, come dici tu, che per far fallire un e-commerce ci vuole impegno. Certo però ci capita spesso di vedere degli esempi di puro talento naturale ;)

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  8. Ciao Marco, ti ringrazio per il commento! Riguardo alle immagini, non può essere altrimenti… Pensiamo, ad esempio, alla vendita online di accessori, abbigliamento e scarpe: molte foto di qualità, con il prodotto in uso (cioè indossato) sono indispensabili per dare un’idea precisa di come un capo mi starà e se sarà adatto al mio stile.

    Interessante e simpatico il tuo post! È vero, come dici tu, che per far fallire un e-commerce ci vuole impegno. Certo però ci capita spesso di vedere degli esempi di puro talento naturale ;)

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