BLOG

Mobile: perché esserci e come

Prendo spunto da questo tweet di Marco Bianchi (condiviso durante DMEXCO) per affrontare il tema del mobile e delle possibili strade da percorrere per intercettare quegli utenti, ormai sempre più numerosi, che si connettono da dispositivi mobili.

Once your mobile traffic gets up to 15% and you are not – ready – it will be like shutting down your shop once a week with no reasons

— marcobianchi (@marcobianchi) Settembre 13, 2012

Mettetevi comodi, perché di cose da dire ce ne sono parecchie.

Innanzitutto, quanto incide il traffico da mobile attualmente?

Ho preso un campione (sicuramente non rappresentativo) di 20 siti di clienti Moca – differenti per dimensioni, volumi di traffico e settore di appartenenza – e ho calcolato l’incidenza media del traffico da mobile sul totale delle visite al sito nell’ultimo mese, che risulta essere del 13,45% (con un massimo del 24% e un minimo del 5%).

Quasi un giorno a settimana quindi. Decisamente una fetta di pubblico di dimensioni tali da non poter essere ignorata.

Stando alle statistiche messe a disposizione da Google*:

  • il 25% degli utenti smartphone italiani ha effettuato almeno un acquisto online attraverso lo smartphone;
  • di questi, il 36% acquista online dal proprio smartphone con frequenza mensile, il 12% con frequenza giornaliera;
  • il 22% ha cambiato idea sull’acquisto in negozio, condizionato dall’uso dello smartphone.

* Questi dati sono stati ricavati da questo interessante tool di Google che vi invito ad esplorare.

Ci sono sicuramente delle opportunità da cogliere, ma quali sono le possibili strade da percorrere per soddisfare la crescente richiesta di informazioni, prodotti e servizi da mobile?

Queste sono le opzioni principali:

  1. Ottimizzare il proprio sito attuale in modo che sia correttamente visibile sia da utenti desktop che mobile.
    Viene chiamato “responsive design” o “adaptive design” e consiste nel definire da CSS (per mezzo di media query) il layout del sito a seconda delle dimensioni dello schermo di chi lo visita. È una soluzione che consente di aggiornare in modo più semplice i contenuti e di evitare dei redirect. È anche possibile fornire agli utenti mobile non solo un differente CSS ma anche un HTML diverso, in questo caso si parla di dynamic serving“.
    Un ottimo esempio di responsive design è quello di www.css-tricks.com (provate a variare le dimensioni della finestra del browser).
  2. Creare un sito apposito a cui reindirizzare gli utenti provenienti da dispositivi mobili (tipicamente un sottodominio del sito principale).
    In questo caso il sito da presentare all’utente mobile può essere interamente ripensato, anche se spesso granparte delle variazioni sono possibili anche per mezzo di responsive design o dynamic serving.
  3. Soluzione ibrida: sito mobile e responsive design insieme.
    Questa è una strategia molto dibattuta ultimamente, poiché caldamente raccomandata da alcuni colleghi. Consiste nel creare un sito per mobile con alcuni contenuti dedicati unicamente agli utenti mobile (es. store locator) e una duplicazione della restante parte del sito ottimizzata per mezzo del responsive design (in questo caso ciascuna pagina per mobile dovrà contenere un link rel=”canonical” che rimandi alla corrisondente pagina per desktop). Personalmente non suggerirei questa strada, non riesco ad immaginare un ambito d’utilizzo in cui essa risulti davvero la strategia migliore.

Quale di queste è la soluzione da preferire?

Inizialmente le indicazioni di Google propendevano verso il sito per mobile separato (es. m.nomesito.com), poiché in questo modo i contenuti sarebbero stati più chiaramente separati anche nella testa dell’utente e più facilmente sottoponibili a test.
Più recentemente però la best practice suggerita da Google è quella del responsive design e dell’URL unica. Questa è la strategia che mi sentirei di suggerire anch’io, dato che in questo modo la versione mobile del sito (posso chiamarla comunque così?) beneficerebbe degli sforzi di ottimizzazione fatti per il sito desktop (anzianità del dominio, backlink, ecc.). L’assenza di reindirizzamenti inoltre, velocizzerebbe i tempi di caricamento delle pagine.

Le pratiche da adottare per ottimizzare il sito mobile per i motori di ricerca non differiscono molto da quelle per i siti desktop.
Google fornisce in alcuni casi risultati diversi a seconda del device utilizzato dall’utente, se un sito è ottimizzato per mobile quindi potrebbe avere maggiori chance di apparire nelle ricerche effettuate da mobile.
Non solo, pare che di recente sia in fase di roll out una nuova versione di Serp per mobile che prevede un’indicazione (icona e testo) dei siti ottimizzati per mobile, sia tra i risultati organici che tra quelli a pagamento (link).

nuova SERP mobile

Per quanto riguarda il sito per mobile separato, aggiungo alcune considerazioni, in risposta a quelli che ho notato essere i dubbi più frequenti:

  • Il bot di Google che scansiona i siti mobile non è lo stesso che visita i siti desktop, avere contenuti diversi nelle due versioni del sito non è pertanto considerato cloaking, come confermato da Google stesso. D’altro canto, neppure il fatto di avere gli stessi contenuti pare costituisca un problema di duplicazione (entrambe le questioni vengono spiegate da Matt Cutts in questo video).
  • Nel momento in cui si pianificano i reindirizzamenti alla versione mobile del sito in base al dispositivo, è bene tenere presente che la navigazione da tablet potrebbe assomigliare di più a quella da desktop che da mobile. Suggerirei quindi di fare dei test in tal senso per non perdere alcuna opportunità.

Si può infine decidere di dedicare uno sforzo in più a favore degli utenti mobile, creando un’applicazione.
Tra le attività generali eseguite dallo smartphone, per il 49% degli italiani possessori di questo device, vi è l’utilizzo delle applicazioni, con una media di 21 applicazioni installate per dispositivo.
L’applicazione è una soluzione che ben si presta, ad esempio, se si desidera incentivare la fruizione di uno o più servizi presenti nel proprio sito, se il proprio pubblico è particolarmente propenso all’uso di dispositivi mobili, se si fornisce un servizio che l’utente potrebbe voler utilizzare frequentemente.

Per migliorare la visibilità dell’applicazione nell’app store (in questo caso non si parla di SEO ma di ASO: app store optimization) e incrementarne quindi il numero di download, bastano alcuni semplici accorgimenti, dato che l’algoritmo in questo caso è ancora “giovane”.

I principali margini di intervento sono:

  • nome dell’applicazione;
  • parole chiave;
  • descrizione.

(Vi invito a leggere questo guest post di Marco Ziero su Digitnut.com che racconta i risultati dei nostri primi test su iTunes Store).

Un paio di accorgimenti che possono supportare la visibilità dell’applicazione:

  • analizzare le “Top 50 Apps“: ovvero le 50 applicazioni più popolari. Se tra queste c’è una “related app” è bene menzionarla nel testo descrittivo;
  • incrementare la popolarità con tutti i mezzi a disposizione (incoraggiare le review, promuovere l’applicazione nel web e nei social, e qualunque altra idea vi venga in mente).

Se siete arrivati a leggere fin qui, concludo con una triste notizia: tutte le attività che intraprenderete per essere visibili da mobile, potrebbero non essere sufficienti, dato che in Italia il 55% degli utenti smartphone (me compresa) non va oltre la prima pagina dei risultati di ricerca (vi prometto però – in un futuro non troppo lontano – un post sull’advertising per mobile, nel frattempo vi suggerisco questo post su AdMob).

Lo scenario del mobile è relativamente giovane e in costante evoluzione e anche se qui in Moca non abbiamo ancora avuto modo di fare molti test accurati in tal senso, l’argomento ci coinvolge particolarmente ed è spesso oggetto di brainstorming interni. Ci piacerebbe conoscere anche il vostro punto di vista in merito, quindi non lesinate i commenti! ;)

Vi lascio qualche link, se volete rimanere aggiornati sugli argomenti trattati in questo post:

  • Bryson Meunyer è uno dei principali esperti a livello mondiale per quel che riguarda il SEO per mobile, questo è il suo blog e questo è il suo profilo Twitter;
  • per quel che concerne l’App Store Optimization, qui potrete trovare una raccolta di news e suggerimenti costantemente aggiornata;
  • per approfondire il tema del responsive design, vi suggerisco invece questo blog;
  • …e poi naturalmente c’è il blog di Moca, ripassate di qua, che di queste cose se ne parlerà ancora!

Update: lo sapevate che gli acquisti da mobile aumentano del 53% ogni anno ma meno del 50% dei siti è ottimizzato per mobile? Aggiungo queste interessanti slide che spiegano le opportunità per gli ecommerce rappresentate dal mobile. Sono state realizzate da Net Media Planet, nostro partner in Yamondo per il Regno Unito. Buona lettura!

Vuoi avere via mail
anche i prossimi articoli?

  • contenuti pensati solo per la newsletter (oltre agli articoli del blog)
  • cadenza irregolare: quando c'è qualcosa da dire
  • 4.024 iscritti (no, non è dinamico: lo aggiorniamo quando ce ne ricordiamo)

Se ti è piaciuto questo articolo...

regalaci un momento di gloria e condividilo
nei tuoi profili social

Commenti

  1. Ciao Angela, grazie per questo bell’articolo. Volevo confermare i tuoi numeri: risultano anche da una ricerca sul mobile commerce in italia da parte dei merchant (che stiamo completando in queste settimane). Sebbene la versione responsiva sia la soluzione suggerita da Google e quella stilisticamente più corretta, personalmente sceglierei la versione ottimizzata parallela al sito web tradizionale proprio per i motivi da te indicati in questo post (duplicazione contenuti non problematica, indicazione in SERP del risultato per mobile).

    Rispondi
    • Ciao Daniele, grazie per il tuo commento e per le informazioni aggiuntive.
      Credo che, a meno che non risulti tecnicamente o economicamente più conveniente il sito mobile separato (condizione che può variare da caso a caso), il responsive sia la risposta migliore. Nessuno dei due casi comporta problemi di duplicazione o di cloacking, se correttamente gestiti, tuttavia con il responsive possiamo soddisfare non solo le esigenze degli utenti smartphone e desktop ma anche di altri device di dimensioni diverse (tablet e notebook ad esempio). Consentirebbe insomma una migliore esperienza utente, che da sempre è ciò che Google cerca di premiare.

      Rispondi
  2. Ciao Angela, grazie per il post, veramente molto interessante. Recentemente per il mio blog http://www.lorenzoghini.com ho utilizzato una template wordpress responsive design. Navigando il sito su mobile però ho notato che l’unica funzione “responsive” riguarda l’ordinamento dei post in verticale, con il menu di navigazione che rimane illeggibile. Alla fine per risolvere il problema ho dovuto installare il plugin mobile pack..

    La mia domanda è: in generale (a prescindere dal CMS utilizzato) le template responsive devono anche organizzare i contenuti del menu di navigazione del sito in modo da renderli fruibili per dispositivi mobili o tablet o quello che è capitato a me è la normalità?

    Gracias!

    Rispondi
  3. Ciao Lorenzo, grazie a te per il tuo commento.
    L’obiettivo di un design responsive è proprio quello di rendere navigabile il sito dai principali dispositivi, qualunque sia la dimensione dello schermo.
    Certo, è possibile decidere che alcune parti siano più rilevanti di altre, perché magari l’utente mobile ha esigenze diverse dall’utente desktop, però dovrebbe essere frutto di una scelta consapevole, derivante dall’analisi del comportamento degli utenti sul sito.
    La cartina tornasole potrebbe essere data dalle statistiche del sito nel periodo in cui era attivo il primo template responsive: se hai notato ad esempio una frequenza di rimbalzo significativamente più alta per gli utenti mobile rispetto agli utenti desktop, potrebbe essere il segnale che la scelta del template non è stata ottimale.
    Spero di aver risposto alla tua domanda ;)
    Ciao.

    Rispondi

Lascia un tuo commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *