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Andrea

CEO

Insolente, lunatico, credo nel valore dell'amicizia e della pasta al forno

Cresciuto nella quieta terraferma veneziana, passa la sua giovinezza a sporcarsi di fango e tirar calci a un pallone, circondato dagli amici di sempre.

Si trova a suo agio anche a riversare inchiostro su qualsiasi pezzo di carta gli capiti a tiro: i voti dei temi di italiano sono tra i pochi a non essere in rosso.

Vorace lettore, alla soglia dei ventidue anni viene folgorato dalle pagine di uno dei tanti tomi che gli passano tra le mani. Decide così di scrollarsi di dosso la polvere accumulata negli anni e, in un’ingiallita mattina di ottobre, si presenta di fronte alla madre per annunciarle: “Mà, io vado”.

Inizia così un pellegrinaggio in giro per il Vecchio Continente, con scene da appartamento spagnolo vissute tra Londra, la Provenza e la Penisola Iberica, intervallate da un anno trascorso a inseguire velleità giornalistiche nella suburra romana. Insolente, lunatico, crede nel valore dell’amicizia e della pasta al forno.

I suoi punti cardinali, oltre alla mamma, sono il jamon serrano, i Simpson, i pisoli sul divano dopo pranzo e le partite del Milan. Porta sempre con sé un Ipad molto poco digitale e tanto analogico: un libricino di appunti che, piano piano, si sta riempiendo di storie.

Fuori dal lavoro

  • Ragù
  • Playstation
  • Cuscino
  • Doppio malto
  • Sabbia bianca

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