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Remarketing Ads: le novità dell’estate 2012

Personalmente trovo che il remarketing (o meglio, il behavioral retargeting in generale) sia una strategia estremamente affascinante e dalle enormi potenzialità, spesso sottovalutata.

Il behavioral retargeting consente di proporre dei messaggi pubblicitari agli utenti sulla base delle loro azioni precedentemente compiute in rete. Ad esempio è possibile tracciare (mediante cookie) tutti gli utenti che hanno riempito il carrello di un e-commerce ma non hanno completato l’acquisto e mostrare solo a loro un messaggio pubblicitario che li invogli a proseguire l’acquisto e che li “perseguiterà” nei vari siti che visiteranno (quelli della rete di contenuti Google Ads ad esempio), con l’insistenza e per il tempo che l’inserzionista riterrà opportuno.

Benché possa sembrare invasivo, pare che questo agli utenti non dispiaccia affatto: un utente su quattro apprezza che gli venga proposto un annuncio relativo ad un prodotto o servizio che ha precedentemente visto online (fonte).

Se accuratamente pianificata una campagna di retargeting può portare risultati davvero interessanti. È fondamentale però che vi sia una buona pianificazione, anche del messaggio. L’utente che vede l’annuncio infatti ha già visitato delle particolari pagine del sito, il messaggio deve tenere conto di questo e incentivare l’utente a compiere l’azione desiderata.

Abbiamo riscontrato che solitamente il tasso di conversione (che dovrebbe essere oggetto di ottimizzazione – noi lo facciamo) delle campagne di remarketing è molto più alto rispetto a quello delle normali campagne display e in alcuni casi perfino delle campagne nella rete di ricerca. Gli annunci di remarketing inoltre risultano spesso essere fonte di conversioni indirette, poiché capita che l’utente, visto l’annuncio, acceda al sito per altre vie, anziché cliccando sul banner.

Gli strumenti a disposizione per creare questo tipo di campagne sono numerosi. Recente è ad esempio l’introduzione di Facebook Exchange (per ora in beta) che permette la visualizzazione di annunci all’interno di Facebook personalizzati sulla base dei cookie scaricati dal dispositivo con cui sta navigando l’utente.

Mi soffermo per ora solo sullo strumento proposto da Google Ads, denominato per l’appunto Remarketing.

Alcune interessanti novità recentemente introdotte da Google per questo strumento ne hanno ampliato notevolmente le possibilità e ne hanno semplificato l’utilizzo:

  1. La prima novità consiste nella possibilità di creare dei segmenti di pubblico che comprendano anche gli utenti YouTube che hanno visto un video o compiuto delle azioni su di esso (condiviso/apprezzato/non apprezzato) nel canale YouTube associato all’account Ads, o ancora gli utenti iscritti al canale stesso. È possibile raggiungere gli utenti che rientrano in questi segmenti sia per mezzo di campagne su YouTube che tramite campagne display tradizionali nella rete di contenuti Ads. Esempio: si vuole lanciare un nuovo prodotto per il quale è stato realizzato un video di presentazione veicolato tramite YouTube. È possibile far vedere un annuncio con un coupon di sconto a tutti gli utenti che hanno apprezzato o condiviso il video e che potrebbero avere quindi maggiore propensione all’acquisto.
  2. La seconda novità semplifica il processo di creazione degli elenchi di utenti. Ora infatti è sufficiente inserire un solo tag in tutto il sito, le URL da cui rilasciare i cookie verranno poi selezionate in fase di creazione dell’elenco di utenti.
  3. Il numero minimo di cookie distribuiti per poter attivare una campagna di remarketing, che inizialmente era di 500, è ora stato ridotto a 100, velocizzando così i tempi di avvio e consentendo l’accesso a questo strumento anche a siti con volumi di traffico ridotti.
  4. Pare che a breve (entro la fine dell’estate, secondo questo post) sarà possibile effettuare il collegamento tra Google Analytics e DoubleClick (società acquisita da Google nel 2008, grazie alla quale ha potuto sviluppare forme di pubblicità basate sulla segmentazione degli utenti, come appunto il remarketing) e gestire gli elenchi del remarketing direttamente da Analytics. Questo semplificherà ulteriormente le cose e consentirà di includere negli elenchi i visitatori che hanno completato un particolare obiettivo o che appartengono ad un dato segmento (per maggiori informazioni: http://goo.gl/nFFNp). Questa novità aprirà nuovi affascinanti scenari: sarà possibile ad esempio, decidere di mostrare un dato annuncio solo agli utenti che hanno visto più di un certo numero di pagine del nostro sito, oppure che hanno scaricato un pdf (creando un apposito obiettivo per questi parametri). Non vedo l’ora di provarlo!

E voi, che esperienze avete con il remarketing/retargeting? (sia da operatori che da utenti, naturalmente).

 

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