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Di Remarketing, Stalking e Segmentazioni

“Remarketing? Cioè quella cosa che mi segue ovunque e di cui non riesco a liberarmi?
Assolutamente no!”

Questa è la prima risposta che mi danno la maggior parte dei clienti quando propongo loro di attivare delle campagne di remarketing (ovvero il behavioral retargeting di Google Ads).
La reazione dipende dal fatto che taluni gestiscono questa funzionalità in maniera poco efficace, alla stregua delle campagne sui mass media tradizionali, nei quali il valore della pubblicità è determinato dalla frequenza con cui il consumatore viene “martellato” dalla stessa.
Continuando il paragone con le pubblicità sui mass media, il remarketing è addirittura peggiorativo: l’utente è sempre più consapevole del fatto che quell’annuncio sia fatto apposta per lui, ed ha quindi la sensazione di essere “perseguitato”.

Ve la ricordate la blogger canadese che si lamentava di essere perseguitata da un paio di scarpe? (se no, rinfrescatevi la memoria qui).
Era il 2010, sono passati 4 anni, i passi avanti a livello tecnologico sono stati molti, ma capita troppo spesso ancora di essere inseguiti da un paio di scarpe.

Non temiamo il remarketing, con i giusti accorgimenti è un ottimo alleato. Senza abusarne

Ecco dunque qualche suggerimento per fare in modo che il remarketing vi porti più profitti che lamentele:

Impostate un numero massimo di visualizzazioni giornaliere per utente.

Nella maggior parte dei casi un tetto “ragionevole” è di tre ma può variare a seconda del pubblico a cui ci rivolgiamo. La casalinga di Voghera, ad esempio, potrebbe bazzicare poco in rete e subirsi quindi la sua razione quotidiana di tre visualizzazioni nell’arco di poche sessioni. Viceversa un audiance digitalmente più maturo potrebbe assorbire un numero maggiore di visualizzazioni diluite nell’arco della giornata.

Quota limite impressioni giornaliere

Definite delle “condizioni di uscita dal loop”

Possibilmente che prevedano anche l’ipotesi che l’utente non voglia acquistare il vostro prodotto.
Oltre ad escludere quindi dalla segmentazione chi completa un obiettivo di conversione (questo lo fate già, vero?) potete anche escludere gli utenti che sono già (ri)entrati nel sito attraverso la vostra stessa campagna di remarketing e che, nuovamente, non hanno convertito (che è poi la condizione principale che dovrebbe accendere questa tipologia di campagne).

Segmenti di remarketing

Contenete la durata dei cookie.

Provate a vedere in quanto tempo mediamente avvengono le conversioni successive alla prima visita e definite di conseguenza la durata dei cookie. Questo dato può variare anche molto da un sito all’altro.

Tempo_alla_conversione_-_Google_Analytics_1 Tempo_alla_conversione_-_Google_Analytics

Variate il vostro messaggio per non risultare noiosi

La call to action potrebbe essere differente nei diversi momenti della giornata (ad esempio se ogni giorno alle 14 vi citofona il corriere per ritirare i pacchi da spedire, fino alle 14 potreste promettere agli utenti dei tempi di spedizione più veloci). Il messaggio inoltre potrebbe (anzi, dovrebbe!) variare a seconda della categoria di prodotti visti dall’utente.

Coltivate i “vorrei ma non posso”, con un messaggio dedicato.

Ovvero gli utenti che sono entrati nel vostro sito di frequente nell’ultimo periodo (anche, ma non solo, dalle vostre campagne di remarketing) ma non hanno acquistato. A questi potreste richiedere un’azione meno impegnativa ma che possa portare profitti in futuro, come l’iscrizione alla newsletter.
Quindi, semplificando: l’utente che ha visto il vostro annuncio finalizzato all’acquisto ma non ha acquistato, però ha visitato spesso il vostro sito di recente, può essere invitato ad iscriversi alla vostra newsletter.

Remarketing comportamento utenti

Voi che ne pensate? Siete mai stati oggetto di stalking pubblicitario?
Avete altri suggerimenti da condividere a riguardo?

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Commenti

  1. Sono consigli semplici e condivisibili ma che ancora molti purtroppo non adottano!
    Ho un dubbio… nel filtro per “escludere gli utenti che sono già (ri)entrati nel sito attraverso la vostra stessa campagna di remarketing” hai selezionato Filtra visite o Filtra utenti? Mi aspetterei quest’ultima opzione.

    Rispondi

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