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Google Analytics: cosa tracciare in un sito aziendale

Ok, tracciare le conversioni di un e-commerce è facile. Basta tracciare le vendite no? Beh, non è proprio così semplice ma di questo ti parlerò in un altro articolo:)

Se invece abbiamo un sito in cui non vendiamo direttamente i nostri prodotti, o un blog di contenuti, cosa ci conviene tracciare con Google Analytics? Bella domanda.

Partiamo dal presupposto che con Google Analytics si può tracciare tutto o quasi.

Ed è importante tracciare eventi ed obiettivi nel nostro sito per tre motivi:

  1. è buona cosa tener traccia il più possibile delle azioni del cliente
  2. con i dati raccolti potremo fare confronti con il passato e capire in cosa stiamo migliorando il nostro ritorno sugli investimenti
  3. oltre alla conversione principale per un’attività (lead, richiesta contatti ecc..) esistono delle micro conversioni che possono aiutarci a capire se il nostro sito è interessante per gli utenti, come interagiscono con i nostri contenuti e cosa possiamo migliorare
Tieni traccia il più possibile delle azioni dei clienti nel tuo sito

Mi sono immaginato quindi che un imprenditore o un responsabile marketing si faccia molte domande sul proprio sito, del tipo: sta convertendo? Quanti utenti effettivamente leggono i miei contenuti, vedono i miei contatti? ecc..
Qui ti consiglio cosa tracciare nel tuo sito per rispondere a queste domande:

  • quanti utenti mi contattano dal mio sito?
  • i miei contenuti vengono scaricati?
  • i miei contenuti vengono visti e letti?
  • qualcuno guarda i miei video?
  • quanti utenti si sono iscritti al sito o alla newsletter?
  • gli utenti interagiscono con i miei social?
  • gli utenti navigano nel mio sito?
  • gli utenti usano gli strumenti del mio sito?

Quanti utenti mi contattano dal mio sito?

Per un’attività che non vende online è importante tener traccia di tutte le richieste di contatto che avvengono tramite il sito come:

  • invio di mail tramite il form presente nel tuo sito: traccia la pagina di conferma dell’invio della e-mail come obiettivo di Google Analytics o in mancanza di una pagina fai inserire una chiamata javascript agli sviluppatori per poter tracciare l’invio delle e-mail
  • clic sul numero di telefono aziendale: hai reso cliccabile il tuo numero di telefono presente nel piè di pagina o nella pagina contatti, vero? Bene, allora perché non tracciare chi ci clicca sopra e magari ti chiama da mobile
  • clic sulla e-mail: anche la tua e-mail sarà cliccabile immagino, vale lo stesso di quanto detto qui sopra

Cosa puoi fare con questi dati: potrai vedere cosa hanno visto e letto gli utenti che hanno deciso di contattarti, da che canali sono arrivati al tuo sito (social, motori di ricerca, inserzioni a pagamento), insomma che contenuti e che strategie di marketing ti stanno portando contatti e agire di conseguenza, modificando eventualmente i tuoi investimenti.
Un consiglio offline: fai chiedere al tuo centralino da dove hanno preso i contatti i clienti che ti chiamano, così potrai sapere anche chi vede il tuo numero di telefono nel sito, non ci clicca, ma ti chiama lo stesso.

Caso concreto: abbiamo implementato per un nostro cliente nel settore del turismo tutte queste soluzioni notando dopo un mese di raccolta dati che il traffico a pagamento proveniente da Facebook portava molti più contatti (sia in termini di mail inviate tramite form che di clic sui contatti) del traffico a pagamento di Ads. Diminuendo la percentuale di investimenti in Ads e aumentandola in Facebook il cliente ha potuto ricevere più contatti spendendo lo stesso budget.
Incrociando i dati del pubblico ci siamo accorti, inoltre, che gli utenti provenienti da mobile preferiscono chiamare direttamente l’azienda invece di compilare un form, abbiamo quindi consigliato di rendere il numero di telefono più facilmente raggiungibile e cliccabile da mobile, dopo questa modifica le chiamate sono aumentate del 15%.

Da dove provengono gli utenti che mi contattano? In che canale mi conviene investire?

I miei contenuti vengono scaricati?

Nel tuo sito sono presenti dei cataloghi scaricabili o dei contenuti di altro tipo che l’utente può scaricare? Traccia gli eventuali download:

  • clic sul bottone/link di download: se le tue risorse sono scaricabili direttamente dal sito tramite un clic su un bottone o link traccia questi clic come eventi in Google Analytics
  • clic su link PDF: se le tue risorse PDF si scaricano attraverso una finestra del browser, puoi creare un evento uguale al precedente al clic sull’url della risorsa

Cosa puoi fare con questi dati: potrai vedere effettivamente se i tuoi cataloghi e contenuti sono visti e scaricati dagli utenti e quali “funzionano” meglio. Potrai cambiare di conseguenza i bottoni o gli inviti al download con quelli che convertono di più.

Caso concreto: per un cliente produttore di attrezzi per l’edilizia abbiamo potuto analizzare che dei cataloghi per cui si impiegavano molte energie in grafica e contenuti in realtà non venivano scaricati dagli utenti che gli preferivano le schede prodotto, probabilmente per questioni di pesantezza dei file.
Il cliente ha potuto così risparmiare molti investimenti in grafica concentrandosi solo sulle schede prodotto con dei risparmi netti.

I miei contenuti vengono visti e letti?

Se per te, e la tua attività, i contenuti sono importanti ti suggerisco di tracciare:

  • le viste a pagine strategiche: traccia come obiettivi di Google Analytics la vista da parte degli utenti di pagine per te strategiche (ad es. la pagina “contattaci” o le pagine per richiedere consulenze o diventare sponsor del tuo blog)
  • lettura degli articoli fino alla fine: puoi tracciare come eventi gli scroll fino a fine pagina (quindi in teoria articolo letto, o almeno scorso, fino alla fine) oppure una vista sulla tua pagina che duri più di qualche minuto
  • alte frequenze di rimbalzo: puoi tracciare con degli eventi di Google Analytics gli utenti che escono dal tuo sito dopo aver visto solo una pagina/articolo

Cosa puoi fare con questi dati: potrai finalmente sapere se i tuoi contenuti vengono letti e fino a che punto, potrai fare delle considerazioni del tipo: se i miei utenti in media leggono fino al 50% dei miei articoli non è meglio farli più corti?
Con i dati sulla frequenza di rimbalzo e sulla lettura degli articoli potrai segmentare i tuoi utenti e scoprire ad esempio da dove provengono gli utenti che non leggono l’articolo fino alla fine ed escono subito dal sito, probabilmente perché si aspettavano un altro tipo di contenuto. Potrai vedere con quali canali di traffico arrivano al tuo sito questi utenti e “correggere il tiro”: il problema potrebbe essere ad esempio un annuncio Ads o Facebook non chiaro o segmentizzato in maniera scorretta.
Invece, con l’analisi del “traffico di qualità” (utenti che leggono l’articolo fino alla fine e visitano il sito), potrai capire quali sono i contenuti più interessanti per il tuo pubblico e ripensare il piano editoriale di conseguenza.

Caso concreto: un’azienda locale che opera nel settore tessile si è rivolta a noi per un problema: investiva molto in Ads ma senza ottenere conversioni nel sito. Analizzando i dati di Google Analytics ci siamo accorti che Ads portava traffico “non di qualità” con alte percentuali di rimbalzo e tempi brevi di permanenza nel sito. Incrociando ulteriormente i dati ci siamo accorti che gli utenti provenivano da tutta Italia e non solo dalla regione in cui opera il nostro cliente, perché circoscritti geograficamente in maniera scorretta.
Abbiamo così consigliato di localizzare gli annunci per l’area di competenza migliorando così nettamente le conversioni.

I contenuti del mio sito vengono visti e letti? Cosa posso fare per migliorarli?

Qualcuno guarda i miei video?

Se hai inserito dei video nel tuo sito tramite Youtube o altri player video puoi tracciare:

  • le interazioni con i video: puoi creare degli eventi in Google Analytics che vengano lanciati al Play e all’eventuale Pausa di un video
  • fino a che punto vengono visti i video: è possibile tracciare anche fino a che punto gli utenti vedono i video, puoi per esempio puoi sapere quando gli utenti vedono almeno il 75% dei video

Cosa puoi fare con questi dati: potrai capire quali dei tuoi video “funzionano” di più e a che punto gli utenti smettono di guardarli, così potrai modificare i contenuti di conseguenza. Ad esempio: se un video viene stoppato dopo pochi secondi forse non è chiaro fin dall’inizio o parla di argomenti che non interessano il tuo pubblico. Invece: se un video viene stoppato prima della fine ma viene visto per un buon 75% forse è interessante ma troppo lungo, prova a farne di più brevi ma sugli stessi argomenti.

Caso concreto: un nostro cliente nel settore della formazione ha prodotto dei video per pubblicizzarsi in cui alla fine aveva inserito una Call To Action (chiamata all’azione), cioè un invito a contattare l’azienda per richiedere un corso di formazione. Analizzando i dati però ci siamo accorti che le conversioni derivanti dai video erano molto poche e che i video probabilmente erano troppo lunghi perché una percentuale molto bassa di utenti arrivava alla fine (100% di video visto) dove erano presenti le CTA.
Abbiamo quindi consigliato di diminuire la lunghezza dei video, notando subito un aumento delle conversioni.

Quanti utenti si sono iscritti al sito o alla newsletter?

Se il tuo sito permette la registrazione degli utenti, o la registrazione ad una newsletter conviene tracciare questi eventi:

  • registrazione di un nuovo utente: traccia la pagina finale del tuo processo di registrazione degli utenti come obiettivo di Google Analytics o in mancanza di una pagina specifica fai inserire una chiamata javascript agli sviluppatori per tracciarla
  • cancellazione di un utente: può essere interessante anche tracciare l’eventuale cancellazione di un utente, non credi? Vale la stessa procedura di prima, traccia la pagina finale del processo di cancellazione o fai inserire una chiamata javascript dagli sviluppatori
  • iscrizione alla newsletter: sempre tramite pagina di conferma o chiamata javascript
  • cancellazione dalla newsletter: valgono gli stessi principi della cancellazione di un utente

Cosa puoi fare con questi dati: di sicuro avrai un gestionale che ti dirà chi si è iscritto alla tua newsletter e quando l’ha fatto, ma tracciando l’iscrizione da Google Analytics saprai da che canale di traffico provengono gli utenti che si iscrivono alla newsletter, in che pagina e con che contenuti li hai convinti ad iscriversi ecc.. Potrai quindi ulteriormente profilare il tuo database di contatti e migliorare i tuoi contenuti di conseguenza.

Caso concreto: analizzando i dati di un cliente con un blog dedicato alla tecnologia abbiamo notato che una tipologia di contenuto (quando si parlava di smartphone) “invogliava” molto di più, degli altri contenuti, gli utenti ad iscriversi alla newsletter per rimanere aggiornati. Abbiamo quindi consigliato, con successo, di incrementare i contenuti dedicati agli smartphone per aumentare il database di contatti.

Gli utenti interagiscono con i miei social?

Se hai inserito nel sito i tuoi contatti social e dai la possibilità agli utenti di condividere i tuoi contenuti nei social, traccia queste interazioni:

  • clic sui social: traccia i clic sui link/bottoni che portano ai tuoi social presenti nel sito. Potrai così sapere quanti utenti diventeranno tuoi follower nei social aziendali
  • condivisioni sui social: i tuoi contenuti sono condivisibili sui social tramite dei bottoni specifici? Traccia le condivisioni tramite i clic sui bottoni

Cosa puoi fare con questi dati: potrai vedere quali contenuti e pagine convincono gli utenti a seguirti anche nei social per rimanere aggiornati sulla tua attività e quali contenuti hanno un effetto virale grazie alle condivisioni social. Se trovi un “filone d’oro” di contenuti che interessano e piacciono ai tuoi utenti, continua a “battere” su quello!
Inoltre, capirai anche quale social è il più utilizzato per condividere i tuoi contenuti, quindi il più utilizzato dal tuo audiance di riferimento, e potrai investirci più risorse.

Caso concreto: abbiamo notato che gli articoli “Come fare a” per un cliente del mondo alimentare producevano condivisioni e facevano parlare dell’azienda nei social, abbiamo quindi consigliato di investire in questo tipo di contenuti, con ottimi risultati anche dal traffico dei motori di ricerca.

Gli utenti navigano nel mio sito?

Ok, gli utenti visitano il tuo sito, ma ci navigano anche? Che percorsi intraprendono? Traccia queste azioni:

  • clic sulle voci di menù principale: puoi tracciare i clic sulle voci del tuo menù principale, così saprai quali sono le voci più cliccate e i percorsi che intraprendono gli utenti da una pagina all’altra
  • ricerche interne: hai un modulo di ricerca sul tuo sito? Traccia le ricerche dei tuoi utenti, puoi fare in modo che Google Analytics tenga traccia delle parole ricercate
  • clic su link interni: nei tuoi articoli o nelle tue pagine inserisci dei collegamenti ad altri contenuti del tuo sito, ad esempio un bottone “contattaci” in ogni pagina? Traccia i clic su questi collegamenti
  • clic su link esterni: inserisci dei link a siti esterni sul tuo sito? Magari per partnership o anche solo per consigliare contenuti per te utili, vorrai tracciare anche i clic su questi link così da sapere quanti utenti porti ai siti esterni

Cosa puoi fare con questi dati: tracciando i clic sul menù principale potrai vedere se l’alberatura del tuo menù principale funziona, ad esempio: ci sono voci troppo “profonde” a cui l’utente non arriva facilmente e di conseguenza non clicca. Prova a rivedere l’alberatura del tuo sito.
Se tracci la ricerca interna potrai sapere cosa cercano gli utenti nel tuo sito, di conseguenza saprai cosa non è chiaro nella presentazione del tuo sito. Se devo cercare un contenuto tramite form di ricerca vuol dire che non riesco ad accedervi facilmente tramite menù di navigazione. Inoltre, se una ricerca è molto frequente potrai pensare di linkare il contenuto che la riguarda direttamente in home page, oppure se si tratta di un contenuto di cui non hai ancora parlato nel tuo sito, corri a rimediare!:)
Tracciare i link esterni invece può esserti utile se hai delle partnership in atto, saprai con esattezza quanti utenti hanno cliccato i link e di conseguenza hanno visitato il tuo partner.

Caso concreto: abbiamo analizzato i dati della ricerca interna per un e-commerce di prodotti tecnologici e abbiamo notato che era molto ricercato un prodotto specifico che l’e-commerce vendeva ma che non pubblicizzava abbastanza. Consigliando di rendere chiara la presenza del prodotto (ad esempio attraverso un banner in home) abbiamo conseguito ottimi risultati, aumentando di molto le vendite del prodotto.
Facciamo notare che solo pochi utenti fanno lo “sforzo” di cercare un prodotto nell’apposito form, la maggior parte se non riesce a trovarlo facilmente preferisce rivolgersi alla concorrenza.

Gli utenti usano gli strumenti del mio sito?

Offri ai tuoi utenti degli strumenti nel tuo sito? Ad esempio il calcolo del preventivo per i tuoi servizi? O la mappa con i tuoi negozi? Traccia l’uso di questi strumenti:

  • uso degli strumenti: puoi lanciare un evento in Google Analytics ogni volta che un tuo strumento viene utilizzato
  • mappa dei negozi o altri tipi di filtri: traccia le ricerche che effettuano gli utenti tramite le mappe o i filtri che metti a loro disposizione

Cosa puoi fare con questi dati: potrai capire se gli strumenti che metti a disposizione dei tuoi utenti sono effettivamente utili, o se andrebbero migliorati nella loro usabilità. Inoltre, tracciando le ricerche o i filtri utilizzati nel tuo sito, potrai sapere ad esempio dove c’è richiesta di un tuo negozio.

Caso concreto: una catena di negozi nostra cliente quando deve decidere dove aprire un nuovo punto vendita guarda anche questi dati (le ricerche di negozi nelle vicinanze della propria città) insieme alle ricerche organiche (brand + città)

Ecco, è tutto, spero con questo articolo di averti dato qualche spunto interessante per tracciare e analizzare meglio i dati che ti può fornire il tuo sito.
Se hai domande o consigli scrivimi pure un commento qui sotto!

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Commenti

  1. Interessante modello su cui basare una check list di implementazioni.
    Mi permetto di aggiungere l’uso di GTM semplifica le cose.

    Rispondi

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