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Dalla Discovery alla Demand Gen: come funziona e best practice

Come ben sappiamo, Google Ads ama cambiare.

Era circa un anno fa quando abbiamo imparato a capire, studiare ed ottimizzare le nuove campagne Performance Max, che hanno ribaltato le nostre strategie e cambiato il modo in cui raggiungiamo e ci presentiamo al nostro pubblico.

Quest’anno Google ha voluto mutare nuovamente, con l’introduzione di una nuova campagna: la Demand Gen.

A dirla tutta, questa campagna non è altro che “l’evoluzione” della vecchia campagna “Discovery”, che raggiungeva i pubblici attraverso vari formati pubblicitari come video, immagini e caroselli, mostrati su posizionamenti Google come YouTube, Discover e Gmail, lavorando sulle conversioni finali per l’utente.

La campagna Demand Gen, introdotta a inizio 2024, è più orientata a generare domanda, con una maggiore enfasi su annunci interattivi. Questo rende le Demand Gen particolarmente adatte per strategie pubblicitarie che cercano di unire le tattiche di marketing tradizionali a quelle digitali e sociali, con l’obiettivo di portare risultati tangibili a medio e lungo termine.

Demand Gen e Discovery: che differenze ci sono?

Quindi: Google ha introdotto di recente un nuovo tipo di campagna chiamato “Demand Gen”, pensato per stimolare la domanda di prodotti e servizi, presentandola come un’evoluzione delle precedenti campagne Discovery.

Come accennato, le campagne Demand Gen mirano a massimizzare l’engagement e la conversione attraverso l’uso di creatività visive su piattaforme come YouTube, Discover e Gmail​. Ma come si differenziano dalle precedenti Discovery?

Strategie di targeting e offerta

Le Discovery Ads si concentravano su strategie di smart-bidding come Massimizza conversioni e CPA Target. Le Demand Gen continuano a offrire queste opzioni ma introducono anche la possibilità di massimizzare i clic, che può essere vantaggiosa per campagne con percorsi di conversione più complessi o lunghi.

Segmenti di pubblico

La novità della Demand Gen è l’introduzione dei segmenti di pubblico simili, che tornano disponibili nella piattaforma più potenziati e sofisticati rispetto alle versioni che propone Google Ads.
Questi segmenti permettono agli inserzionisti di raggiungere nuovi utenti che hanno caratteristiche simili a quelle dei loro clienti esistenti, basandosi su liste di remarketing o elenchi clienti.

Formati e piattaforme

Le Demand Gen espandono significativamente le opzioni di formato pubblicitario, includendo non solo immagini e video tradizionali, ma anche nuove proposte. La novità maggiore è il posizionamento in-stream ads su YouTube Shorts, ovvero brevi annunci video che vengono mostrati all’inizio o durante i video di YouTube Shorts, simili a quelli dei video standard su YouTube. Questi formati sono progettati per essere più immersivi e interattivi, con una forte enfasi sulla qualità visiva e sull’impatto.

Esempio di In-stream ads su posizionamento YouTube Shorts

In aggiunta, le Demand Gen introducono la possibilità di usare annunci più “social” che amplificano i migliori asset video e immagine di un marchio su piattaforme visive di Google, combinando efficacemente le caratteristiche degli annunci social con la potenza e la precisione del targeting di Google.


Qui sopra alcuni esempi di annunci Deman Gen su posizionamento Discover, Gmail e Youtube ads.

Creatività

Dal punto di vista della creazione degli annunci, le campagne Demand Gen offrono nuove funzionalità, inventario e approfondimenti. E, soprattutto, un processo di creazione annunci migliorato, con anteprime custom e simulazioni di rendimento per possibili A/B Test.

Un altro aspetto importante delle campagne Demand Gen è l’uso avanzato dell’intelligenza artificiale (AI) da parte di Google per ottimizzare la presentazione e la performance degli annunci. L’AI in queste campagne aiuta a determinare quali asset pubblicitari, tra video e immagini, hanno maggiori probabilità di successo con specifici segmenti di utenti, massimizzando così l’efficacia della campagna.

Questa tecnologia permette di personalizzare l’esperienza pubblicitaria in modo più preciso e dinamico, adattando gli annunci alle preferenze e comportamenti degli utenti in tempo reale. L’AI analizza una varietà di fattori, come il comportamento passato degli utenti e i dati di contesto, per ottimizzare la visibilità degli annunci e migliorare le conversioni, garantendo che ogni annuncio sia il più rilevante possibile per chi lo visualizza​. Questo uso dell’AI rappresenta un salto qualitativo nella capacità degli inserzionisti di raggiungere e coinvolgere il pubblico giusto al momento giusto, con contenuti altamente personalizzati e efficaci.

Materiali necessari

Ora che ci è più chiaro cos’è la campagna Demand Gen, come può aiutarci e dove l’utente può visualizzarla, passiamo a qualche indicazione e best practice per la creazione di questa.

Per impostare efficacemente una campagna Demand Gen su Google Ads, infatti, è essenziale preparare una serie di materiali:

1. Immagini e Video

  • Immagini: devono essere di alta qualità e adattarsi a vari formati, tra cui paesaggio (landscape), quadrato (square), e verticale (portrait). È importante avere immagini che possano essere efficacemente visualizzate su diversi dispositivi e dimensioni di schermo. È fondamentale infatti tenere in considerazione che gli utenti tendono sempre di più a utilizzare dispositivi mobili per le loro attività online quotidiane, incluse le ricerche e lo shopping.
  • Video: i video dovrebbero essere brevi e coinvolgenti, capaci di catturare l’attenzione dell’utente nei primi secondi. Google Ads supporta vari formati video, inclusi quelli adatti per YouTube in-stream e YouTube Shorts. Assicurati che i video rispettino le specifiche tecniche consigliate, come il formato e la risoluzione​. Qui i dettagli.

2. Testi per annunci

  • Prepara diverse versioni di titoli (headlines) e descrizioni che siano concisi e persuasivi. Google consiglia di avere più variazioni di testo per testare quale combinazione funziona meglio con il tuo pubblico.
  • I titoli dovrebbero essere brevi (circa 40 caratteri), mentre le descrizioni possono essere leggermente più lunghe (circa 90 caratteri).

3. Elementi di Branding

  • Logo: assicurati di avere il logo della tua azienda in un formato adatto per essere inserito negli annunci. Questo aiuta a mantenere la coerenza del brand attraverso tutte le creatività.
  • Nome dell’azienda: deve essere breve e riconoscibile, con un limite massimo di caratteri stabilito da Google.

4. URL e Call-to-Action (CTA)

  • URL Finali: avere un URL chiaro che porti gli utenti alla pagina di destinazione desiderata.
  • Call-to-Action: scegli CTA chiare e dirette che incoraggino gli utenti a compiere l’azione voluta, come “Compra ora”, “Iscriviti”, o “Scopri di più”.

Qualche Best Practice

Tutto è pronto per la creazione della tua prima campagna Demand Gen. Prima di lasciarci, ecco qualche consiglio finale:

  • Definisci chiaramente gli obiettivi: prima di lanciare la campagna, è fondamentale avere obiettivi chiari e misurabili. Che si tratti di aumentare la consapevolezza del brand, generare lead o guidare le vendite, ogni decisione relativa alla campagna dovrebbe supportare questi obiettivi.
  • Sfrutta il targeting avanzato: utilizza le capacità avanzate di targeting delle Demand Gen per raggiungere il pubblico più pertinente. Considera segmenti di pubblico come quelli basati sul comportamento online, gli interessi e gli utenti lookalike per massimizzare la rilevanza e l’efficacia degli annunci.
  • Ottimizza le creatività degli annunci: assicurati che le immagini e i video siano di alta qualità, rilevanti per il tuo pubblico e ottimizzati per i dispositivi mobili. I video dovrebbero essere brevi e coinvolgenti, con un chiaro invito all’azione nei primi secondi.
  • Testa e adatta: usa A/B testing per vari elementi della tua campagna, come i titoli degli annunci, le immagini e le CTA. Analizza i dati raccolti per capire cosa funziona meglio e adatta la tua strategia di conseguenza.
  • Monitora e analizza i risultati: imposta strumenti di tracking e analisi per monitorare le performance delle tue campagne. Sfrutta i dati raccolti per fare aggiustamenti in tempo reale e per pianificare campagne future più efficaci.
  • Integra con altre campagne: assicurati che le tue campagne Demand Gen lavorino in sinergia con altre iniziative di marketing digitale e tradizionale. L’integrazione attraverso vari canali può migliorare notevolmente la coerenza e l’efficacia complessiva della comunicazione del tuo brand.
  • Budget minimo coerente con la campagna: è fondamentale disporre di un budget adeguato per garantire il successo della nostra campagna su Google Ads. Per capire che budget minimo investire, bisognerà prendere in considerazione il Costo per Click (CPC) medio nel settore e l’obiettivo.

Ora che abbiamo visto come funzionano le campagne Demand Gen di Google, è evidente quanto possano essere efficaci per raggiungere nuovi clienti con annunci interattivi e coinvolgenti.
Provale nelle tue strategie di marketing e divertiti a sperimentare con i nuovi formati e le opzioni di targeting avanzate. Ricordati di testare, adattare e ottimizzare per ottenere i migliori risultati.
E se vuoi confrontarti con noi, scrivici. Saremo pronti a tirare fuori il massimo da queste nuove campagne e farti fare la differenza.

Fonti:
https://perfometrics.co/blog/search-engine-advertising/google-ads-demand-gen-campaign/
https://www.wordstream.com/blog/ws/2023/08/22/demand-gen-campaigns/
https://lunio.ai/blog/display-ads/google-demand-gen-campaigns/
https://www.searchenginejournal.com/move-over-google-discovery-ads-get-ready-for-demand-gen-campaigns/494047/
https://www.rocketmill.co.uk/demand-gen-the-new-google-campaign-type/
https://support.google.com/google-ads/answer/13695777?hl=it/
https://www.automatiking.com/nuove-campagne-google-ads-demand-gen/
https://www.studiosamo.it/google-ads-demand-gen/
https://support.google.com/google-ads/answer/13720855?hl=it/

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