Saranno anche passati i tempi in cui gli Stati Uniti erano per molti la terra promessa, e jeans e Coca Cola i feticci di una divinità suprema. Possono aver perso buona parte della propria aura di coolness e lo status di faro di civiltà irradiante il mondo. Fatto sta che nel settore marketing nessuno può ancora permettersi di ignorare questo Paese quale mercato d’avanguardia, e tarare le proprie strategie future in base a ciò che sta succedendo oltreoceano è sempre un ottimo esercizio.
Uno studio recente ha messo in risalto che, nel mercato statunitense, lo shopping online nel periodo prefestivo (all’incirca i mesi di novembre e dicembre) è ormai da anni in continua e forte ascesa. Fatto salvo il 2008, in cui il morso della crisi produsse una battuta d’arresto, il volume degli acquisti online nel periodo precedente le feste di Natale ha registrato una crescita annuale oscillante grossomodo fra il 16% e il 18%. Le previsioni per il 2012 si mantengono sulla stessa linea, poiché il dato suggerito tocca quasi il 17%.
Ancora, ci si aspetta che negli USA gli acquisti durante la holiday season copriranno quasi un quarto del volume d’affari online del 2012. Veniamo al sodo: l’Italia sarà pure in ritardo nel settore e-commerce, ma non sembra azzardato ritenere che dinamiche simili possano ben presto coinvolgere anche il nostro Paese. E, in ogni caso, è evidente che il periodo prefestivo debba essere oggetto di particolare attenzione da parte di marketer e venditori, visti i volumi e le propensioni d’acquisto che lo distinguono.
Vediamo quindi qualche idea per spremere il succo da questi due mesi mediante una strategia di advertising online sapientemente calibrata. Cominciamo con il Pay per Click.
Tra le ragioni che spingono ad acquistare online, oltre al timore di rimanere asfaltati nella bolgia di un centro commerciale, vi è senz’altro la voglia (e necessità) di risparmiare. Dunque, tra gli annunci più efficaci vi sono quelli che includono uno sconto sul prezzo o qualche genere di promozione. Uno sconto immediato o su un acquisto successivo sono esche sempre molto potenti, ma attenzione! La pagina di atterraggio per chi farà clic sull’annuncio dovrà riferirsi fedelmente all’offerta in questione, altrimenti la possibilità di convertire la visita in vendita crollerà drasticamente.
Il report citato in precedenza afferma che nel 2011 un regalo su cinque è stato acquistato tramite un sito “daily deal”, con offerte speciali giornaliere a tempo limitato. Ciò suggerisce di puntare sul senso di urgenza: un’offerta, oltre a essere economicamente vantaggiosa, sarà più efficace se avrà scadenza breve, per spingere ad approfittare prima che sia troppo tardi.
Altro proposito di chi compra in rete è trovare regali insoliti, magari non la sciarpa a righe che puntualmente si ripropone da sotto l’albero. Esaltare l’unicità dei propri articoli sarà senz’altro una buona idea, sempre che questo sia coerente con ciò che si offre.
Come detto, all’avvicinarsi delle feste cresce la propensione all’acquisto dei consumatori online, così come il denaro speso in media per ogni transazione. Ma non saremo certo i soli a voler approfittare di questa circostanza: la concorrenza in questo periodo si intensifica, e ciò si traduce, nella keyword advertising, in costi per clic maggiori. Per non farsi cogliere impreparati sarà bene voltare lo sguardo indietro: se si è condotta una campagna nell’anno precedente, proviamo a individuare gli intervalli in cui abbiamo dovuto innalzare i CPC per raggiungere i nostri obiettivi. Calcoliamo in quale proporzione ciò è stato fatto e adoperiamo questo dato per calibrare in ottica preventiva il “bidding” di quest’anno.
Se non lo avete già fatto, questo è il momento giusto per inserire un altro tassello alla strategia di advertising online. Sto parlando del remarketing, con cui tenere traccia degli utenti che hanno visitato certe pagine all’interno di un sito e “rincorrerli” per mezzo di annunci display, che appariranno negli altri siti che essi andranno a navigare. In sostanza, gli annunci impiegati in questo meccanismo dovranno convincere chi è già stato nel nostro sito a ritornarci e a proseguire lì dove aveva abbandonato, portando a termine il processo d’acquisto. Uno degli stimoli migliori, ancora una volta, è da ricondursi all’elemento di urgenza. Natale e le altre feste impongono scadenze precise, dunque prospettare l’evenienza di ritrovarsi all’ultimo minuto senza nulla da regalare potrebbe stimolare a decidersi e comprare subito.
Per concludere, sconfiniamo (ma non troppo) nel terreno dei social. Il seguito al loro interno rappresenta per un brand un pubblico privilegiato, poiché esso possiede (o almeno dovrebbe) una certa predilezione nei confronti dei prodotti offerti. Anche in questo caso, teniamo presente che il fine è innescare la maggiore propensione all’acquisto che si manifesta nel periodo pre-festivo. Il modo giusto per farlo potrebbe essere un’offerta speciale dedicata, ad esempio attraverso lo strumento “Offers” messo a disposizione da Facebook, che consente di diffondere promozioni visibili agli iscritti di una pagina (a patto che essa ne possieda più di 400). I “fan” potranno con un solo click ottenere codici sconto o coupon, da utilizzare in e-commerce o negozi fisici.
Ad accrescere la portata di questa soluzione potrebbe concorrere, parallelamente, una campagna di inserzioni, che promuova la nostra Offer all’esterno del circuito della fanpage, come se fosse un post. Così, potremo segmentare a piacimento l’audience di destinazione: scegliendo gli amici degli iscritti alla pagina essi verranno a conoscenza dell’offerta, e oltre allo stimolo
rappresentato dallo sconto interverrà la leva legata alla connessione sociale (se vedo che a un mio amico piace un prodotto sarò senz’altro più propenso a farci attenzione).
Insomma, sempre di più Babbo Natale cercherà online i regali da recapitare sotto l’albero. Stiamo pronti ad approfittarne, perché, al contrario di quanto cantava Lucio Dalla, non “sarà sempre Natale e festa tutto l’anno”:)
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