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YouTube: come utilizzare i diversi formati pubblicitari per la tua strategia full-funnel

A livello mondiale, YouTube è il secondo social con più iscritti dopo Facebook (fonte)
Il tempo che le persone spendono guardando video su YouTube aumenta del 60% di anno in anno.

Possiamo continuare ad ignorarlo? Ovviamente no.

Non ci sono più scuse, perché:
1. Avere un video adatto ad essere sponsorizzato su YouTube è molto più semplice che in passato.
2. I formati pubblicitari permettono ormai di coprire tutte le fasi del percorso, dalla scoperta alla conversione.

Partendo dal secondo punto, attraverso Google Ads è possibile promuovere video su YouTube sia ottimizzando la campagna per copertura (ovvero per raggiungere il maggior numero di utenti in target possibile), sia per visualizzazioni del video, che per conversioni.
Di seguito troverai alcuni esempi di campagne che abbiamo creato per il nostro cliente Pellizzari di cui potrai trovare anche la storia del progetto nella nuova sezione Casi studio.

Branding con Google – placement Masthead CPM

Non solo, è possibile scegliere di mostrare allo stesso utente più video in una precisa sequenza, in modo da tornare sulla stessa persona con messaggi diversi e complementari fra loro.
È possibile corredare i video con le schede shopping dei prodotti mostrati nel video stesso o ancora aggiungere delle estensioni di località per mostrare agli spettatori dove possono recarsi per acquistare i nostri prodotti (ed essere guidati – Google Maps alla mano – fino alla destinazione), misurando quanti dopo aver visto il video si sono recati presso il nostro negozio.

Engagement con campagne TrueView for Action

Ancora, possiamo raggiungere il potenziale cliente con formati diversi, dal video breve non ignorabile, al video più lungo, skippabile dopo 5 secondi (che pagheremo però solo se ne verranno visualizzati almeno 30 o il video intero se dura meno).

Possiamo strutturare un intero percorso basato sui video, dalla prima scoperta alla visita al sito, anche generando dei segmenti di pubblico basati sulle visualizzazioni dei nostri video o le interazioni con gli stessi, per re-intercettare le persone che hanno visto il video con delle campagne Discovery e portarle così a generare conversioni sul sito.

Possiamo strutturare un intero percorso basato sui video
Remarketing con Google Discovery Ads

Dato però che il successo di una campagna lo fa per quasi il 50% la creatività, è importante curare bene questo aspetto.
YouTube viene utilizzato prevalentemente da dispositivi mobili, è quindi sconsigliato “riciclare” il video prodotto per la TV senza un po’ di adattamento (vedi il punto 5 di questo post).

E per chi un video non ce l’ha? Beh, come ti ho accennato in precedenza, ora è molto più facile produrre dei video di qualità. È possibile sfruttare il Video Builder di Google (https://blog.google/products/ads/youtube-video-builder/) che in pochi minuti permetterà di creare dei video partendo da un template e sfruttando le immagini a disposizione.

Se l’oggetto della tua promozione è un prodotto che il tuo cliente medio vuole vedere prima di acquistare, tutti i formati basati su immagini saranno di aiuto, il video in primis.
E considerando che non ci sono limiti minimi di spesa, direi che non ci sono più scuse :)

Se l’argomento ti interessa, ti invito ad approfondire come per Pellizzari abbiamo utilizzato i video per invitare potenziali clienti a recarsi in negozio dopo le restrizioni del lockdown.

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