Un tema digital di cui si parla sempre troppo poco è quello dell’accessibilità. Ma di cosa si tratta esattamente?
Partiamo da una definizione abbastanza efficace
Accessibilità: in ambito digitale, significa garantire a tutti di poter interagire con prodotti, informazioni e servizi, senza discriminazioni.
Ho ritenuto utile partire da questa definizione perché solitamente si è portati a pensare che l’accessibilità riguardi solamente l’esperienza utente di persone con disabilità.
Non esiste però una sola tipologia di disabilità, quella permanente, a cui siamo soliti pensare, bensì tre:
- Permanente: es. una persona con un braccio amputato, oppure non vedente dalla nascita
- Temporanea: es. una persona con il braccio ingessato oppure che ha subito un’operazione agli occhi
- Situazionale: es. una persona con un neonato in braccio oppure che legge lo schermo del telefono sotto al sole
Rispettare le linee guida per rendere un sito accessibile (che vedremo in seguito), migliora quindi l’esperienza di tutti i visitatori poiché ognuno di noi in qualsiasi momento potrebbe trovarsi ad affrontare una di queste tipologie di disabilità.
Inoltre, promuovere l’accessibilità equivale a fare un investimento per il nostro futuro, perché un domani saremo tutti “anziani digitali” ;)
Etica e norme giuridiche
In un mondo ideale, il fatto che sia una questione di etica dovrebbe essere un motivo sufficiente per realizzare sempre prodotti digitali accessibili.
Tuttavia, ad oggi, sono altre le leve che stanno “spingendo” l’accessibilità, ed è bene conoscerle. Sono le norme giuridiche e i problemi di reputazione (e quindi di business).
Le norme giuridiche che disciplinano l’argomento sono:
- DECRETO LEGISLATIVO 216/2003: legge contro la discriminazione (compresa la disabilità) nel mondo del lavoro
- LEGGE 67/2006: Legge contro la discriminazione delle persone con disabilità, a cui tutte le persone possono fare riferimento
- LEGGE N.4/2004 “STANCA”: Legge che riguarda le Pubbliche Amministrazioni e recentemente è stata estesa anche alle grandi aziende
- ACCESSIBILITY ACT: Quadro normativo europeo. Qualunque prodotto informatico non accessibile non potrà essere distribuito a livello europeo a partire dal 28 giugno 2025
Come si può vedere, anche senza le due leggi specifiche sull’accessibilità digitale, già le prime due leggi elencate coprono qualsiasi caso di discriminazione, digitale e non.
Non rispettare queste leggi, e quindi non rendere il proprio sito accessibile, può portare a dei problemi di reputazione.
Celebre il caso del 2019 negli Stati Uniti dove la Corte Suprema si è schierata a favore di una persona non vedente nella causa contro Domino’s Pizza, intentata perché all’utente gli era impedito di ordinare in autonomia una pizza nonostante l’utilizzo di tecnologie assistive.
Le tecnologie assistive sono tecnologie informatiche che consentono a persone con disabilità di interagire con prodotti digitali. Possono essere di tipo hardware (ad esempio tastiere con stampati i caratteri braille oppure dispositivi di puntamento oculare) o software (ad esempio gli screen reader, che leggono ogni singolo contenuto sullo schermo, utili per utenti non vedenti, oppure app di ingrandimento dello schermo, utili per utenti ipovedenti).
Ora, un po’ di numeri:
- Negli USA, le cause legali legate all’accessibilità sono state più di 10.000 tra il 2018 e il 2021. Nel 2021 il trend è aumentato ulteriormente, arrivando a più di una causa ogni ora. [Fonte: 2021 Mid Year Report – ADA Digital Accessibilità Lawsuits]
- Il 15% della popolazione mondiale vive con qualche forma di disabilità (+1 miliardo di persone). [Fonte: The World Bank, 2021]
- Di queste, solo una su 10 ha accesso ai prodotti e servizi che permettono loro di vivere una vita indipendente, produttiva e dignitosa. [Fonte: World Health Organization, 2018]
- 3 milioni e 150 mila italiani hanno una disabilità (il 5,2% della popolazione) [Fonte: Istat, Osservatorio nazionale disabilità 2021]
L’accessibilità è un processo che coinvolge diversi attori
Un’altra cosa importante da tenere a mente è che l’accessibilità è un processo, non un test da fare alla fine, a sito web concluso e pronto per andare online.
Questo processo riguarda tutti gli attori coinvolti in un progetto digitale: sviluppatori, designer e creatori di contenuti (PDF, video, podcast, immagini, blog..).
Anche se il tuo sito lato codice e design fosse pienamente accessibile, questa condizione verrebbe meno nel momento in cui chi si occupa dei contenuti dovesse pubblicare un PDF importato da uno scanner (quindi illeggibile per gli utenti non vedenti che usano gli screen reader) oppure un video senza sottotitoli (quindi non usufruibile da utenti con problemi uditivi).
Proprio perché l’accessibilità è appunto un processo che coinvolge diversi attori, non esiste un tool automatico che garantisce l’accessibilità, come spiega molto bene nel blog di Webaccessibile Roberto Scano, tra i massimi esperti di accessibilità in Italia:
La verifica di accessibilità è fatta da una combinazione di attività fatte da esseri umani che utilizzano come supporto strumenti informatici.
Quindi in concreto, come posso rendere il mio sito accessibile?
La risposta è comprendere e applicare le WCAG, ovvero le Web Content Accessibility Guidelines.
Come in MOCA applichiamo le Web Content Accessibility Guidelines
Le Web Content Accessibility Guidelines sono 80+ regole tecniche a cui fare riferimento per rendere il proprio prodotto digitale accessibile, tenendo conto di tutti i tipi di disabilità.
Sono composte da criteri di successo verificabili (quindi una linea guida può essere soddisfatta o non soddisfatta, non parzialmente soddisfatta) e sono corredate da ampia documentazione tecnica per sviluppatori, designer e creatori di contenuti.
Qui in MOCA non sviluppiamo siti web, ma analizziamo attraverso i dati cosa, dove e perché è necessario modificare un sito o una pagina, allo scopo di raggiungere più obiettivi. Per cui, non siamo coinvolti su tutti i punti delle WCAG, ma è nostro scrupolo sensibilizzare clienti e stakeholders coinvolti a farne riferimento.
Nello specifico, in fase di analisi e progettazione, facciamo attenzione che gli aspetti legati all’accessibilità che sfociano nell’interazione con la pagina siano in linea con le WCAG. Il nostro compito infatti è migliorare l’esperienza degli utenti, tutti gli utenti.
Ecco un elenco di cose che controlliamo:
- Verifica dei contrasti colore testo/sfondo
- Presenza di testi alternativi semanticamente significativi nelle immagini
- Presenza della possibilità di saltare contenuti ripetitivi (skip link)
- Presenza delle etichette nei campi dei moduli (form)
- Presenza della corretta identificazione della lingua nei contenuti (attributo “lang”)
- Presenza di sottotitoli nei contenuti video
- Assenza di link con testo incomprensibile al di fuori del contesto come ad esempio: clicca qui, continua, ecc..
- Sito navigabile correttamente utilizzando solo la tastiera, con presenza dell’indicatore del focus
- Presenza di titoli in ogni pagina Web che ne descrivano l’argomento o la finalità
Questo elenco (che non è assolutamente esaustivo) non garantisce la piena accessibilità del tuo sito, ma può essere sicuramente un punto di partenza. Fanne buon uso!
E tu cosa ne pensi di questo argomento ancora poco trattato? Scrivimelo nei commenti o parliamone davanti ad un caffè ;)
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