Se sei qui a leggere questo articolo allora immagino che tu sia interessato a migliorare l’efficacia del tuo sito internet. Ottimo! Ti spiegherò infatti di come attraverso 4 semplici metodi potrai scoprire le aree critiche del sito e capire cosa succede, così da poter migliorare l’esperienza di navigazione per i tuoi utenti e aumentare i risultati del tuo business.
I metodi che ti elencherò qui sotto possono essere eseguiti in maniera indipendente uno dall’altro, ma per ottenere il massimo del valore, ti consiglio di considerarli come degli step, uno consequenziale all’altro.
Leggi fino alla fine per sapere come un e-commerce ha aumentato del 10% il suo carrello medio grazie alla combinazione di questi metodi.
Un po’ di contesto
Come già saprai, tutto ha un costo: campagne advertising, implementazioni di modifiche o nuove funzionalità sul sito, utilizzo di nuovi tool per reportistica, e molto altro. Come se non bastasse, oggi è sempre più difficile attirare l’attenzione del pubblico e il CPC delle campagne continua a salire.
Insomma, un disastro no? Ma c’è qualcosa che può permetterti di massimizzare e ottimizzare tutti gli investimenti che fai sul tuo sito.
L’attività di Conversion Rate Optimization si concentra infatti proprio sul non sprecare i soldi spesi per portare traffico sul tuo sito, agevolando il più possibile le persone a compiere l’azione che ha più valore per il tuo business (es. concludere l’ordine).
Ti stai chiedendo come facciamo questa “magia”?
Beh, combiniamo diverse metodologie di ricerca con l’obiettivo di dare risposta a queste domande:
- Cosa succede e dove all’interno del sito?
- Perché?
Ora ti racconterò di 4 tra questi metodi per comprendere dove hai bisogno di concentrare la tua attenzione e il budget, in modo da migliorare l’efficacia del tuo sito e raggiungere i tuoi obiettivi di business.
L’obiettivo principale dei primi due metodi che vedremo è avere una panoramica generale su quello che succede all’interno del sito e comprendere così dove concentrare la tua attenzione.
Gli altri due metodi invece ti aiuteranno a dare più contesto a ciò che hai individuato tramite i primi metodi, per capire realmente cosa succede e perché.
Dove concentro la mia attenzione per ottimizzare il sito?
Con qualsiasi strumento di analisi del traffico, come Google Analytics o Adobe Analytics, puoi accedere a numerosi report che forniscono informazioni dettagliate sul comportamento degli utenti. Gli esempi che seguiranno sono tratti da Google Analytics 4, ma i concetti si applicano anche ad altre piattaforme di analisi.
Metodo 1: I report del tasso di conversione
Con questo primo metodo l’obiettivo è capire se cambiando il contesto di navigazione, cambia anche il rapporto tra visite e conversioni. Più facile a farsi che a dirsi, ecco quindi una serie di 3 esempi:
Report dei dispositivi
Tramite lo strumento di analytics che hai scelto, visualizza il report di utilizzo dei dispositivi e assicurati di poter visualizzare il tasso di conversione relativo ad ognuno di essi.
Da questo report puoi vedere che la maggior parte del traffico naviga da dispositivo mobile.
Selezionando però l’evento chiave Purchase (acquisto) per la metrica “Tasso di eventi chiave della sessione” noterai che il tasso di conversione (acquisti/sessioni) è minore per il mobile rispetto al desktop. Vediamo moltissime volte questo divario tra il mobile e desktop e quello che ci insegna è che bisogna dedicare particolare attenzione al dispositivo mobile.
Ti può aiutare pensare a domande come:
- La visualizzazione del mio sito da mobile cambia molto rispetto a quella da desktop?
- Mancano informazioni importanti che non vengono visualizzate da mobile rispetto al desktop?
- Ci sono elementi in pagina che non funzionano correttamente nella versione mobile rispetto al desktop?
Report sui browser utilizzati
Un altro report interessante, per analizzare il tasso di conversione di un qualsiasi obiettivo sul sito, è il report sui browser utilizzati.
In questo primo esempio puoi notare che i browser più utilizzati sono Chrome e Safari, seguiti da Samsung Internet.
In questo caso il tasso di conversione non cambia moltissimo tra i tre diversi browser, infatti si aggira tra lo 0,62% e lo 0,71%
Se uno dei due browser che riceve più traffico avesse avuto invece un tasso di conversione molto più basso della media, come uno 0,4%, allora avremmo una chiara indicazione di dove concentrare gli sforzi di ottimizzazione.
Report sulla risoluzione dello schermo
Se stai utilizzando Google Analytics, puoi rimanere nel report “Dettagli sulla tecnologia” e ti basterà cambiare i dati visualizzati cliccando su “Browser” e selezionando al suo posto “Risoluzione schermo”.
Dall’esempio vediamo che non c’è una risoluzione molto più utilizzata rispetto alle altre. Assicurati comunque di visualizzare i dati in modo che siano ordinati per risoluzione più utilizzata o per numerosità di sessioni.
In questo esempio vediamo chiaramente che il tasso di conversione per l’obiettivo chiave Purchase ha un netto ribasso per la risoluzione 1024×768. Nota come il tasso di conversione è minore di 0,01% mentre la media del sito è pari a 0,74%.
Abbiamo in questo modo individuato chiaramente dove concentrare la nostra attenzione.
Metodo 2: i funnel
Il secondo metodo che ti presento riguarda i funnel. Per funnel intendo un report in cui puoi vedere il numero di utenti (o sessioni) che passano per una determinata pagina del tuo sito (o step di conversione).
Facciamo un esempio. Se il tuo sito è un e-commerce, ci sarà utile visualizzare un funnel che mostri il numero di utenti che;
- atterrano nel sito,
- visualizzano una scheda prodotto,
- aggiungono al carrello,
- visualizzano il carrello,
- iniziano il processo di acquisto (primo step del checkout),
- concludono l’acquisto.
Il dato veramente interessante da notare in questa tipologia di report, è il rapporto percentuale tra uno di questi step e quello precedente. Grazie a questo rapporto possiamo individuare il tasso di conversione tra uno step e quello successivo e capire dove ci sono opportunità di ottimizzazione (e quindi dove ridurre il dispendio di soldi).
Guardando il seguente funnel (di un e-commerce), dove andresti a concentrare i tuoi sforzi di ottimizzazione?
Se hai scelto le aggiunte al carrello ci sei andato vicino. Ovviamente un tasso di conversione del 3,8% di aggiunte al carrello merita attenzione, ma in questo esempio è ancora più critico quel 38,5% di utenti che concludono l’acquisto. Significa che il 61,5% degli utenti che hanno iniziato il processo di pagamento lo hanno poi abbandonato! Perché??
Ottima domanda. Andiamo a vedere i prossimi due metodi di ottimizzazione.
Cosa succede nelle aree più critiche del mio sito?
Una volta che hai individuato le aree più critiche del sito tramite i primi due metodi, puoi passare a mettere in atto successivi metodi che ti aiuteranno a capire cosa sta succedendo nelle aree che hai individuato.
Ciò che ti presenterò ora, può essere attuato sul tuo sito tramite strumenti come Hotjar, Crazyegg, Mouseflow, ecc.. Non importa quale strumento scegli, l’importante è che ti permetta di attivare questionari brevi e la registrazione (anonimizzata) delle sessioni, che è ciò di cui andremo a parlare ora.
Metodo 3: questionari brevi
Uno dei metodi che puoi adottare per capire cosa succede in una determinata area del tuo sito sono i questionari brevi. Con queste analisi potrai intercettare i dubbi e le difficoltà dei visitatori mostrando un questionario di una domanda, massimo due, in specifiche pagine o dopo un preciso evento (aggiunta al carrello, click di un pulsante, numero di pagine visitate, ecc..).
Le domande poste devono essere contestualizzate alla pagina in cui vengono mostrate. Qualche esempio:
Mancano informazioni che per te sono importanti? (pagina prodotto o pagina informativa)
C’è qualcosa che ti sta bloccando dall’acquistare oggi? Se sì, descrivilo brevemente: (checkout)
I questionari brevi appaiono spesso sotto forma di pop-up ma possono essere gestiti in maniera diversa a seconda della piattaforma che hai scelto.
Come avrai intuito, il grandissimo vantaggio che hai quando inizi ad utilizzare i questionari brevi è che sono i visitatori stessi del tuo sito a dirti quali sono i problemi che trovano. Questo diventa quindi un potentissimo strumento di ottimizzazione e monitoraggio del sito.
Ti condivido un esempio concreto. Insieme ad un nostro cliente abbiamo attivato un questionario breve all’interno del checkout con la domanda: “C’è qualcosa che ti sta bloccando dall’acquistare oggi? Se sì, descrivilo brevemente: ”. Abbiamo poi impostato una funzionalità offerta da Hotjar per cui le risposte dei visitatori venivano inoltrate alla nostra casella email.
Dopo solo pochi giorni abbiamo iniziato a ricevere risposte come:
Non riesco a pagare con paypal
Non riesco a fare il pagamento
Non riesco a pagare
Ecco individuato un problema specifico che impedisce ai visitatori di concludere l’acquisto!
Grazie anche alle registrazioni collegate alle risposte (parleremo delle registrazioni nel metodo 4) abbiamo potuto notare che per questi visitatori il pulsante di Paypal non si caricava. Lo sviluppatore ha quindi indagato e risolto prontamente il problema.
Dopo quasi tre mesi dalla risoluzione del problema, abbiamo registrato un aumento del 30% dell’utilizzo di Paypal come metodo di pagamento rispetto ai primi 6 mesi dell’anno. Comparando i dati ai tre mesi precedenti abbiamo visto aumentare anche le seguenti metriche:
- +2% del tasso di conversione tra chi inizia il processo di pagamento e chi conclude l’acquisto
- +10% del valore del carrello medio (all’interno di Google Analytics 4 è chiamato “Entrate medie generate dagli acquisti”)
Non sempre si individuano problemi così specifici grazie ai questionari brevi, ma sono comunque un ottimo metodo per monitorare cosa succede sul sito e capire se ci sono opportunità di crescita. Una volta raccolte 150-200 risposte si possono fare delle analisi tematiche per individuare pattern di risposte simili.
Se ti interessa approfondire l’argomento dei questionari brevi ti invito a leggere anche l’articolo presente nel nostro blog intitolato “Questionari brevi per risolvere gli abbandoni del sito e cogliere nuove opportunità”.
Metodo 4: le registrazioni delle sessioni
L’ultimo metodo di cui ti parlerò sono appunto le registrazioni delle sessioni. Con questo intendiamo delle registrazioni anonimizzate delle sessioni di navigazione degli utenti all’interno del tuo sito, che otterrai e visualizzerai sotto forma di video.
In queste registrazioni è possibile notare come si muove un visitatore del sito, quindi;
- quali pagine visita,
- cosa clicca,
- su cosa si sofferma,
- con quali elementi ha difficoltà a interagire.
Vediamo alcuni esempi di cosa possiamo imparare dall’analisi di queste videoregistrazioni:
- Utenti che impiegano troppo tempo per completare azioni.
- Abbandono dei moduli.
- Utenti che abbandonano immediatamente una pagina dopo averla aperta.
- Schemi di navigazione insoliti della pagina e clic ripetuti: questi sono indici di frustrazione nell’utente.
- Come gli utenti navigano una pagina strategica in cui poi non hanno completato l’azione principale.
Un ulteriore beneficio è, quando lo strumento lo permette, poter contestualizzare tramite le videoregistrazioni le risposte ai questionari. Ad esempio, quando abbiamo ricevuto la risposta “Non riesco a pagare con paypal”, abbiamo guardato la videoregistrazione collegata e notato subito il problema riguardante Paypal.
In quel caso, il pulsante relativo a Paypal non si caricava e l’utente muoveva freneticamente il puntatore del mouse, segno evidente di confusione e frustrazione.
Un metodo per ottimizzare i tuoi investimenti
Rileggendo i 4 metodi che ti ho presentato puoi notare che l’intento è quello di capire in poco tempo se ci sono opportunità immediate di miglioramento del sito andando a individuare le aree più critiche. In questo modo puoi investire tempo e denaro dove realmente serve.
Esattamente come l’esempio in cui, tramite le risposte degli utenti, abbiamo individuato un problema con il pagamento di Paypal, risolto in meno di mezza giornata dallo sviluppatore e portato un incremento del 10% sul valore del carrello medio.
Questo è uno tra i molti esempi dei benefici che porta l’utilizzo di metodologie di ottimizzazione dell’esperienza utente, o ciò che noi e che nel mondo del digital marketing si conosce come Conversion Rate Optimization.
Se ti ho incuriosito e vuoi saperne di più, ti invito a leggere altri articoli del nostro blog inerenti a metodologie e buone pratiche cliccando qui, oppure puoi scoprire di più sul nostro servizio leggendo questa pagina.
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