Da quando MOCA è entrata a far parte del network Yamondo, non sono mancate le opportunità di entrare in contatto con realtà culturali, commerciali e comunicative diverse da quelle a cui siamo abituati.
Qualche giorno fa sono venuti a trovarci due amici dalla Cina, Kevin Kong e Marchi Ma, dell’agenzia Charm Click di Shangai, nostro partner in Yamondo, e ci hanno raccontato un sacco di cose interessanti che vorremmo condividere con voi.
Innanzitutto l’agenzia Charm Click è una delle più importanti in Cina ed è stata fondata da ingegneri che hanno lavorato presso realtà come Google ed Ebay. Ad oggi conta più di 100 risorse distribuite principalmente nel settore del Search Advertising, tanto che Charm Click vanta di essere un “Baidu Authorized Reseller Program in Europe”, ovvero un rivenditore autorizzato di spazi pubblicitari su Baidu in Europa. Baidu è il motore di ricerca più utilizzato dalla numerosa popolazione cinese, ma di questo parleremo più avanti.
Qualche cenno sull’utilizzo di Internet in Cina
Abbiamo scoperto che la Cina è davvero un mondo a sé anche in materia di utilizzo di internet.
Un link viene aperto sempre in una nuova finestra di navigazione, pertanto verranno aperte tante finestre quanti sono i link cliccati (la navigazione su una sola finestra non viene utilizzata). E questo sia perché le pagine web sono molto lunghe e ricche di contenuti, ma anche perché ai cinesi piace questa modalità di consultazione che gli permette di avere sotto mano tutti i contenuti che stanno approfondendo. Sarebbe interessante capire che peso possano avere per loro, in fase di analisi statistica, metriche come il tempo di permanenza su una pagina/sito o il numero di pagine viste per sessione di navigazione.
Ma quello che più sorprende e si differenzia da noi è l’approccio al mezzo Internet. In Cina naturalmente non esistono delle tastiere con gli ideogrammi cinesi, ma attraverso appositi software è possibile “convertire” una parola scritta in alfabeto latino nella medesima in cinese.
Questo tipo di utilizzo, tuttavia, non è frequente per un’utenza con un basso livello di confidenza con il mezzo informatico (soprattutto gli anziani), che preferisce quindi la consultazione delle directory web (ovvero i cataloghi di siti suddivisi per tematica) piuttosto che la ricerca attraverso un motore di ricerca vero e proprio. Di conseguenza ad una pagina iniziale del browser pulita e minimale come quella di Google, molti preferiscono una ricca di link di approfondimento, come ad esempio quella di Hao123.com.
I motori di ricerca in Cina
Quando si parla di motori di ricerca in Cina, a differenza di quanto avviene in Italia (o comunque in Europa), non ci si riferisce più esclusivamente a Google. Anzi, questo copre solo il 6% della fetta di mercato, che invece è dominato da Baidu (con oltre il 65%).
Nonostante le caratteristiche dei due motori siano molto simili, sia in termini di grafica che di funzionalità e servizi offerti, ma anche di fonti di guadagno (entrambi vivono sulla pubblicità), tra questi esiste una netta distinzione di fondo: i risultati di una ricerca effettuata con Baidu sono sempre precedentemente filtrati dal sistema, ovvero censurati secondo le direttive del governo cinese. Visto che il motore di Mountain View non accetta questo tipo di vincoli, le ricerche più sensibili effettuate con Google vengono, al contrario, bloccate, mostrando un messaggio di “diffida” nel migliore dei casi a cui segue un periodo (10-15 minuti) in cui viene impedito l’utilizzo del sito all’utente che ha effettuato la ricerca “scomoda”. Nel peggiore dei casi possono essere intrapresi provvedimenti disciplinari più severi.
Come essere visibili in Baidu
Per essere presenti nel motore di ricerca più utilizzato in Cina, le aziende devono investire in campagne SEA (Search Engine Advertising). Infatti Baidu è strutturato in modo da dare pochissimo spazio ai risultati naturali e molta più visibilità a quelli a pagamento.
I risultati di ricerca naturali, oltretutto, sono occupati quasi tutti da prodotti di Baidu, similari ad esempio a Wikipedia, o a prodotti di Google come Places, News, Youtube. Pertanto gli spazi dedicati ai siti non legati a Baidu sono davvero risicati e qualsiasi sforzo in termini di ottimizzazione SEO non avrà gli stessi risultati di una campagna pay-per-clic.
In questo frangente (campagne SEA) Baidu permette ad un’azienda di sfruttare al massimo la grande visibilità della rete di ricerca. Le “estensioni” degli annunci superano di gran lunga quello che attualmente si può fare con Google.
Uno per tutti è il formato denominato Brand Zone, utilizzato solo per ricerche legate al brand:
Questo formato permette numerose personalizzazioni per comunicare ai propri clienti promozioni speciali, lanci di prodotti, eventi e tutto quello che riguarda il brand (come contenuti multimediali particolari). Il budget in advertising da stanziare è determinato dal livello di personalizzazione del formato e dai volumi di ricerca legati al brand.
Infine, giusto due parole sull’uso dei social network in Cina, perché naturalmente anche questo mezzo di comunicazione ha i suoi limiti e vincoli. I principali portali social come Facebook, Twitter e YouTube o alcune applicazioni per mobile sono infatti inaccessibili agli utenti cinesi che ricorrono quindi a social similari e “controllati” come Qzone.com e Weibo.com (tra i più diffusi).
Si tratta quindi di uno scenario tanto caotico quanto affascinante quello di internet in Cina, e rispecchia in toto il modo di vivere di questo paese, oltre che la sua storia, racchiusa dentro i suoi ideogrammi.
Se volete quindi approcciare questo vastissimo mercato per ricavarvi spicchi di visibilità online dovrete per forza fare prima i conti con la “grande muraglia digitale cinese”. :)
PS: ringrazio Angela ed Elisa che hanno contribuito alla realizzazione di questo post. :)
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