Il 25/6/2013 abbiamo avuto l’opportunità di ospitare Kevin Kong, general manager per l’Europa di CharmClick, partner conosciuto grazie a Yamondo e rivenditore autorizzato per l’Europa circa l’advertising su Baidu, il Google cinese.
L’occasione è stato un evento, svoltosi a Venezia presso la sede di Confindustria ed organizzato con il supporto di Attiva e IMA Lab, durante il quale è stata presentata la Cina con un’ottica forse diversa rispetto alla visione comune: una ricchezza di opportunità in chiave digital per le aziende italiane.
La partecipazione è stata alta: circa cento persone hanno presenziato all’evento.
L’interesse ancora maggiore: sconvolgendo la tabella di marcia, le domande dal pubblico sono state numerose e si è trattato di una bella alternanza tra esperienze vissute ed esigenze contingenti.
La copertura mediatica è stata, direi, inaspettata: oltre agli altri media che hanno gentilmente preso parte all’evento, c’era anche Rai3 che ha prodotto un servizio andato in onda presso il telegiornale regionale qualche giorno dopo. Di seguito l’estratto video (scusate la qualità!).
Dagli interventi sono emersi aspetti interessanti e per nulla scontati (anche noi prima di conoscere un po’ più in profondità questo mercato avevamo una visione differente):
- il comportamento online della popolazione cinese è differente così come lo è la costruzione dei siti web in termini di interfaccia;
- l’utente cinese è un consumatore non maturo, per tale ragione esprime le sue esigenze/ricerche facendo assiduo e costante riferimento ad un brand;
- certi concetti spariscono quando si approda la Cina: uno su tutti il “last minute“;
- poiché il brand è al centro dell’advertising, esso rientra nello slang ed in questa forma lo si ritrova anche nelle ricerche online: LV sta per Louis Vuitton, BV sta per Bottega Veneta.
La fotografia finale che ne è emersa è descritta, principalmente, da due elementi:
- è necessario il supporto di qualcuno che conosca molto bene il mercato cinese (meglio se in loco);
- da un punto di vista economico, si tratta di un mercato accessibile; costoso ma accessibile che, a differenza di qualche anno fa, non è più caratterizzato da troppo alte e proibitive barriere d’ingresso.
Chiudiamo con un link all’album fotografico e al video (bellissimo!) realizzato dai colleghi di Attiva.
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