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Siti monopagina: criticità e accorgimenti SEO

Il 2013 ha visto esplodere la tendenza di realizzare siti web monopagina (anche detti “Single Page Websites” o “One Page Websites”), spesso utilizzando quello che viene definito il “Parallax Scrolling Effect” (ovvero l’effetto di scrolling in parallasse).parallax_800x530
Si tratta di siti web pensati per presentare i contenuti principali in un’unica pagina (a volte proprio una sola) fruibili dall’utente scrollando la stessa con il mouse.

Sfruttando le nuove tecnologie di programmazione (CSS3 e HTML5 su tutti) vengono realizzati degli effetti grafici di movimento molto accattivanti e suggestionabili per collegare tra loro i contenuti e le varie funzioni che altrimenti, in un sito tradizionale, troverebbero spazio in pagine dedicate. Si crea così una sorta di “gioco” con l’obiettivo di tenere incollato il visitatore allo schermo o al mouse.

Siti monopagina, un’alternativa creativa e dinamica a siti più statici. Gli accorgimenti SEO

Qualche esempio…

Tanto per rendere l’idea vi segnalo al volo un paio di siti web che hanno adottato questa soluzione: Spotify.com e Zensorium.com.
Ma se avete più tempo e siete curiosi vi basta fare una ricerca su Google del tipo “example parallax website” per trovarne molti altri.
Oppure, naturalmente, anche il nostro sito è stato realizzato con questa tecnica! :)

Criticità SEO

Belli, accattivanti, simpatici…ma saranno anche funzionali per la visibilità sui motori di ricerca?
La risposta è no, o almeno non senza qualche accorgimento.
Sì, perché a parità di contenuti, un sito composto da un’unica pagina limita considerevolmente le opportunità di comparire tra i risultati organici ed i motivi principali sono:

  • l’impossibilità di ottimizzare tutti gli elementi della pagina (meta tag, URL, H1, link interni, immagini, …) per diversi ambiti semantici;
  • la disponibilità di un unico set di meta tag (che nella maggior parte dei casi verrà mostrato anche come snippet nei risultati di ricerca) in cui riassumere il tema o l’obiettivo della pagina;
  • una limitazione fisiologica dei collegamenti interni e dei link esterni al sito (anche se la regola dei cento link esterni per pagina è stata ufficialmente dismessa);
  • uno sbilanciamento dei backlink che puntano al dominio (per i casi dove il sito web è composto di più di una pagina presumibilmente i link in ingresso saranno tutti diretti all’homepage);
  • il rischio più elevato che gli spider dei motori di ricerca non riescano a scansionare ed indicizzare l’intera pagina, o perché troppo lunga e complessa o per la maggior probabilità che ci siano degli errori di programmazione (es. javascript non funzionanti).

Infine, un aspetto che influisce molto sia sui motori di ricerca che sull’utente riguarda la velocità di caricamento del sito: non c’è dubbio che condensare tutti i contenuti (testuali e multimediali) in un’unica pagina, corredando il tutto con effetti grafici ed animati, accresca il peso in KB della risorsa e quindi il suo tempo di caricamento complessivo.

Cosa dice Google a tal proposito?

Nonostante le criticità evidenziate sopra, la posizione di Matt Cutts nei confronti del SEO per un sito monopagina è molto rassicurante.

In questo video del Marzo 2013 dice infatti che:

“It’s going to depend on what your particular area is, what the topic is, and what kind of layout you come out with. But if it works for you and for users to have that all on one page, for the most part, it should work for Google as well.”

Ovvero (“tradotto in soldoni”) se il sito mono-pagina funziona per l’utente, allora, nella maggior parte dei casi, dovrebbe funzionare anche per Google.
Sinceramente io sono dell’idea che per cercare di aumentare le chance di essere visibili almeno quanto un’ipotetica versione del medesimo sito organizzato e ottimizzato in più pagine, si debba applicare qualche accorgimento tecnico e strategico.

Accorgimenti ed alternative per essere visibili

Ecco allora quali sono gli accorgimenti che si possono adottare per rendere un sito web così organizzato quanto più visibile possibile:

  • disegnare ciascuna sezione della “paginona” come se fosse una pagina a sé stante ed ottimizzarne i contenuti (titoli, testi e immagini) con le attuali linee guida SEO;
  • separare i contenuti testuali in elementi DIV dando loro degli identificativi parlanti, come ad esempio div id=”punti-vendita” (nota: il parametro ‘id’ dei CSS non ha peso dal punto di vista SEO, ma utilizzare dei termini parlanti aiuta nell’organizzazione dei contenuti e, perché no, in una migliore interpretazione degli stessi anche da parte di Google);
  • utilizzare ed ottimizzare gli “anchor link“, ovvero i collegamenti all’interno della stessa pagina, allo stesso modo di quanto detto al punto sopra;
  • (solo in questo caso, vedi quanto dice Matt Cutts in questo altro video) valutare di utilizzare più tag H1 all’interno della stessa pagina per mettere in risalto, se ci sono, i titoli di ciascuna sezione;
  • integrare i metadati di Schema.org per aiutare i motori di ricerca ad individuare le tematiche trattate;
  • applicare tutti gli accorgimenti tecnici possibili per “tirare a puntino” il codice sorgente e rendere la pagina leggera e veloce da caricare;
  • infine l’indicazione più importante: non limitarsi ad un’unica pagina (l’homepage), ma prevedere comunque delle pagine interne (o delle sezioni intere, come un blog) che utilizzino soluzioni di layout anche tradizionali e diano spazio ai contenuti. Questa soluzione intermedia (approccio “combo”) è abbastanza comune ed efficace per raggiungere il duplice obiettivo di avere un sito all’avanguardia ed emozionale, ma al tempo stesso visibile.

Conclusione: “Be cool, but be careful!” :)

Concludendo, realizzare un sito mono pagina con effetto parallax scrolling o simili può essere sicuramente una buona strada ed innovativa per chi deve promuovere un particolare prodotto o un servizio, specie se si parte da zero, non si dispone ancora di molti contenuti e l’obiettivo è quello di “colpire” il visitatore.

Non bisogna farsi però prendere troppo dalla tendenza del momento e valutare bene se questo approccio può essere adatto al proprio modello di business ed eventualmente adottare gli accorgimenti del caso.

E voi, cosa ne pensate di questa nuova tendenza?

PS: in questo articolo ho affrontato invece il tema legato alla web analytics per un sito monopagina.

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