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Gli errori di usabilità più comuni

Ogni settimana con il team CRO facciamo un meeting di trenta minuti con l’obiettivo di allinearci su cosa abbiamo fatto durante la settimana trascorsa e cosa stiamo facendo. È un bel momento, anche per condividere letture fatte, spunti e margini di miglioramento.

Se l’approccio ti stimola, questa tipologia di incontri si chiama stand-up meeting. Pochi minuti per parlare, tutti parlano, tutti ascoltano.
All’impiedi – così evitiamo di rilassarci troppo.
Un cronometro ci dice quanto tempo abbiamo a disposizione. Funziona.

La scorsa settimana Angela ha condiviso una considerazione interessante: molti siti commettono gli stessi errori di usabilità, anche se rappresentano settori e target differenti. Sembra assurdo, ma è così. Sì, anche un sito che magari è stato pubblicato ieri.

Abbiamo fatto varie considerazioni, anche per capire come valorizzare più possibile il nostro contributo. Ma in questo articolo mi vorrei soffermare sul perché in molti sbagliano (la domanda magica), raccontarti quali sono gli errori più comuni che abbiamo trovato e come risolverli.

Perché tutti commettono gli stessi errori di usabilità?

Eh, perché. Condivido il mio personale punto di vista, frutto dell’esperienza maturata.

Le risposte ai perché potrebbero essere principalmente due. La prima, tutti copiano tutti.
A parte pochi casi, una fetta grandissima del web si basa su temi standard – condivisi da tantissimi altri siti. Oppure copiano altri siti (i casi di successo o concorrenti).

Un altro importante aspetto è che si confonde il design con l’estetica, e in questo caso la soggettività inquina ogni ipotesi. E poi si corre troppo dietro ai trend del momento: è stato l’anno degli slideshow, del flat design, bottoni ghost, e così via.

Se pensassimo al sito come un canale attraverso cui proponiamo la nostra offerta e diamo risposta alle domande delle persone, preoccupandoci di motivare l’azione che chiediamo, molto probabilmente ci siamo già distinti da tantissimi siti concorrenti.

In verità questo succede poche volte e, inoltre, a questo si sommano tanti errori di usabilità, che sono causa di blocchi, frizioni e abbandoni.

Gli errori di usabilità più comuni

Dallo spunto di Angela abbiamo elencato una serie di errori che abbiamo visto ripetersi più spesso.

  • Cosa offre questo sito? Dalla home page, spesso tra le pagine più viste di un sito web, non è chiaro quale sia la proposta e soprattutto, perché dovrei decidere di approfondirla. Si chiama value proposition. La tua offerta insomma. Qual è? Quello che hai scritto è chiaro e distintivo rispetto ai concorrenti? Quali sono i benefici per il potenziale cliente? Una percentuale altissima di siti non mostra una value proposition, a prescindere dal settore e dal budget a disposizione; questo implica abbandoni e cattive esperienze di navigazione (scopro troppo tardi i tuoi vantaggi).
  • Slider di immagini in home page con tante offerte tra cui scegliere. In questo caso gli errori più comuni sono: troppi banner, immagini con tante informazioni, animazioni automatiche, troppo veloci, di cui il visitatore non ha il controllo.
  • Dimensione del font e contrasto del colore. I testi sono piccoli e difficili da leggere. La lettura dei testi da un monitor è già difficile, se a questo sommiamo la distrazione, il poco tempo a disposizione e contesti molto diversi in cui ci si può trovare quando si visita un sito – è molto improbabile che le persone compiano l’azione che desideri.
  • Gerarchia visuale: l’interfaccia grafica deve guidare i visitatori a intercettare e leggere le varie informazioni seguendo un ordine specifico. Questo può avvenire attraverso le forme, le dimensioni e i colori. Osserva le pagine del tuo sito: questa gerarchia è stata progettata? La riconosci? Corrisponde agli obiettivi della pagina?
  • Tanti termini in inglese. Al pubblico italiano, parliamo in italiano. È più probabile che non innestiamo dei dubbi. Non stupirti se qualcuno non clicca l’invito all’azione CHECKOUT – perché teme che cliccando abbandoni il sito (tutto vero).
  • Icone senza supporto di micro testi. Se vicino a un’icona, grande o piccola, prevediamo un testo brevissimo e chiaro a supporto, abbiamo fatto un ottimo lavoro. L’icona cattura l’attenzione e il testo conferma il messaggio.
  • Copy del sito poco empatico. Testi freddi e senza un tono di voce distintivo. Sono pochissimi i siti che investono su professionisti che, di mestiere, scrivono testi – per il web. È il primo investimento che farei.
  • Call to action vaghe e spesso non coerenti con l’azione che si sta compiendo. È un invito a fare qualcosa. Cosa? La risposta non può essere INVIA.
  • Troppe foto e pochi testi. Le immagini sono un mezzo molto potente, ma le parole giuste possono esserlo altrettanto. Combinare bene le due cose rende l’esperienza unica e distintiva.
  • Tanti elementi in pagina, tanto rumore visivo e poco spazio bianco. Questo è il male. Lo spazio bianco è la parte più interessante del design, perché valorizza il contenuto.
  • Troppe informazioni in pagina. Continue transizioni di elementi rischiano di creare solo confusione. Attirano troppa attenzione, distraendo dai contenuti e dalle informazioni più importanti.
  • Banner senza call to action. Altro errore molto comune. Se non c’è un invito all’azione e poco probabile che le persone cliccheranno per approfondire.
  • Obiettivi della pagina inesistenti o poco chiari. Immagina di atterrare su una pagina e di vedere un titolo, testi che approfondiscono la promessa, immagini e poi nessuno invito all’azione. Quindi? Cosa devo fare?
  • Testi poco chiari. Errore tanto, tanto comune. Volendo mettere da parte un attimo l’empatia, la persuasione: alcuni testi non sono per niente chiari.
  • Blocchi di testi. Muri di testi. Testi che non leggerebbe nessuno. Formattazione inesistente. Mancano i sottotitoli, che sono importanti per saltare tra una sezione della pagina all’altra e accompagnare il lettore. Interlinea inesistente. Non è facile distinguere il grassetto dai links.

Credimi, potrei continuare a scrivere ancora per un po’.

La cosa grave è che questi sono errori che troviamo su tanti progetti online, piccoli e grandi. Assurdo vero?
Credo che questa lista più avanti la integrerò, ma sono abbastanza sicuro che quanto ho proposto possa migliorare l’esperienza di tantissimi siti.

Lo spazio bianco è la parte più interessante del design, perché valorizza il contenuto.

Ora tocca a te.

Usa la lista. Verifica, per ogni pagina del sito, con dispositivi differenti – desktop e mobile – quanto ho scritto sopra.
Ti invito anche a metterti accanto a una persona che non ha mai visto il sito e di ascoltare il suo parere. Osserva come usa il sito. Mostragli le pagine più importanti e strategiche e ascolta cosa percepisce e cosa farebbe sulla pagina. Coglierai tantissimi altri spunti su cui intervenire, perché spesso gli altri osservano cose che noi non vediamo – perché conosciamo troppo bene il nostro sito.

Mi fai sapere come andrà? Raccontami la tua esperienza.

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