NOI

Anna

Web Analytics

A mio agio nel disagio, amo i concerti e i libri.

Fino ai 18 anni ho vissuto in un piccolo paese in provincia di Belluno. Il cartello all’ingresso recita: “Sovramonte. Altopiano da vivere”, frase che in tutta onestà non ho mai capito.

Mi sono trasferita a Padova per studiare Informatica e da lì non mi sono più mossa.
Amo vivere in città perchè mi permette di coltivare i miei interessi e mi dà la possibilità di sentirmi sola e allo stesso tempo partecipe.
Certo, ogni tanto mi manca la montagna, ma devo ammettere che tutto ciò che è urbano e decadente mi ha sempre affascinata.

La musica occupa una parte importante della mia vita: non vado da nessuna parte senza le mie cuffie e quando torno a casa corro a mettere un vinile sul piatto.
Ascolto principalmente musica elettronica, ma il mio primo amore musicale è stato il post-punk.
La mia ossessione verso la musica mi ha spinta fin dall’adolescenza a passare serate davanti al computer alla scoperta di nuovi generi (alcuni veramente assurdi e meravigliosi come la musica concreta o il minimalismo sacro).
In questo modo è iniziato il mio interesse verso il web, che combinato al mio lato matematico e smanettone, mi ha indirizzato alla Web Analytics.
Mi capita spesso di pianificare viaggi all’estero in base al tour di artist* che amo. Al mio fianco c’è Riccardo, il mio compagno di vita e di concerti.
Andare a Parigi, Bruxelles o Berlino per ascoltare musica è un’esperienza toccante, ma allo stesso tempo mi sono sentita completamente a mio agio in piccoli concerti in posti sperduti e dimenticati dal mondo.

Un’altra mia passione è la letteratura, al punto che i miei tatuaggi sono ispirati e dedicati alle mie scrittrici preferite: Sylvia Plath, Anne Sexton e Joan Didion.
Per il momento sono solo sei, ma non ho intenzione di fermarmi.

Nel resto del tempo cerco di fare sport. Ho cominciato con la corsa e poi da un paio di anni sono passata al pugilato.
La mia struttura fisica non è propriamente adatta a questo sport, infatti mi capita con frequenza di ritornare a casa dall’allenamento con qualche botta.
Ogni volta mi devo scontrare con avversar* più alt* (sì ok, non ci vuole molto) e più pesanti (anche qui ho poche chance di spuntarla) ma con impegno, concentrazione e un po’ di furbizia riesco quasi sempre a mettere a segno qualche colpo velenoso.

In MOCA ho trovato un ambiente inclusivo, in cui ci si aiuta tutt* a vicenda e non si smette mai di imparare.

Fuori dal lavoro

  • Musica
  • Arte Contemporanea
  • Libri
  • AC Milan
  • Go Vegan

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