Quando da piccolo mi chiedevano “Che cosa vuoi fare da grande?” rispondevo senza esitazione: il calciatore o lo scienziato pazzo! Nutro ancora qualche speranza per la seconda
Da piccolo avevo una fervida immaginazione, mettevo tutto su carta, ma non sapendo scrivere scarabocchiavo cose, e i risultati sembravano dei rebus. Il mio primo tema alle elementari parlava di escavatori, talmente rumorosi, che passando per un piccolo paesino facevano perdere l’udito a tutti gli abitanti. Ragionandoci a posteriori, un lavoro che richiedesse l’uso dell’immaginazione era l’unico che potessi fare.
Crescendo la situazione non è cambiata, mi ritrovo spesso perso nei miei pensieri a fantasticare su possibili scenari che hanno senso solo nella mia testa, o a leggere libri di Douglas Adams, Christopher Moore e Stefano Benni, tre scrittori che con la fantasia ci vanno giù pesante.
Amo lo sport in generale, ma in particolar modo il calcio, in campo ero un terzino (sinistro), un ruolo che mi ha insegnato il sacrificio e il gioco di squadra, cose che ho poi portato nella vita professionale, se si gioca da squadra, aiutandosi a vicenda e si lavora assieme per un obiettivo comune, la vittoria è assicurata.
Mi piace stare in compagnia, il luogo e l’attività non sono importanti, basta condividere il momento con qualcuno.
Apprezzo la solitudine, spesso la cerco avidamente, anche se sono in mezzo ad altre persone, mi ricarica e mi aiuta a rimettere in ordine le idee.
Quando non sono davanti ad un computer, mi piace leggere (al momento in cui scrivo queste righe ci sono 5 libri che devo finire di leggere), guardare film o serie tv, visitare mostre o musei, fare sport e perchè no, fare un bell’aperitivo.
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