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Stefano

Account Manager

Inguaribile ottimista, amo viaggiare, ascoltare musica e suonare le mie bellissime chitarre.

Tutte le volte che mi chiedono quando sono nato, mi piace rispondere che
sono arrivato nell’anno d’oro per musica e cinema, l’anno in cui hanno visto la luce Purple Rain di Prince, 1984 di Van Halen, Footloose e La Storia Infinita.

Ma andiamo con ordine, visto che parliamo di biografia. L’anno di nascita l’abbiamo dichiarato all’inizio, diamo adesso una coordinata geografica. Credo che in inglese si direbbe “Razza Piave since 1984”, che tradotto suona più o meno così: nato e cresciuto nella ridente San Donà di Piave, lungo le rive di un fiume che ho navigato a bordo di un kayak, in tutte le stagioni dell’anno.

Non ho mai avuto uno slancio per il cinema, tuttavia la musica ha occupato e occupa ancor oggi una fetta molto importante del mio presente. E’ quella compagna di vita grazie alla quale ho avuto la possibilità di macinare migliaia e migliaia di km, vedere posti stupendi, conoscere persone altrettanto belle con cui ho potuto lavorare, imparare tanto e divertirmi.

Dopo la maturità scientifica, immaginando un futuro come progettista di rollercoaster, frequento il primo anno di ingegneria, rendendomi presto conto però che, ahimè, la matematica non è un’opinione, e che forse sarebbe stato meglio di investire le energie verso la mia parte più creativa ed emotiva. Mi sono iscritto a Lettere e Filosofia, più precisamente al DAMS.

Finiti gli studi universitari e fatte le prime esperienze in campo digital, decido di mollare tutto, imbarcarmi in un aereo con una valigia e una chitarra in spalla per andare a studiare musica in California, a Los Angeles, città che avrà sempre un posto nel mio cuore.

La carriera da musicista non è mai decollata, tuttavia dalla tastiera della chitarra sono passato a quella del pc e da molti anni mi occupo di digital, e posso tranquillamente dire che faccio quello che mi piace, cercando di rincorrere ogni giorno tutte le novità di questo mondo che cambia alla velocità della luce.

Non so come chiudere, quindi cerchiamo di mettere qualcosa d’effetto, inseriamo una citazione letta in una casa nella quale sono stato ospite durante un viaggio, e che dà quel pizzico di effetto “wow” giusto per
una chiusura: “Life is not measured by the number of breaths we take but by the moments that take our breath away”.

Fuori dal lavoro

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