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Amazon e Google: la SEO come leva per aumentare le vendite online

Cosa c’entra Amazon con la SEO? Come per qualsiasi sito web, l’ottimizzazione per i motori di ricerca ha lo scopo di migliorare il posizionamento di un contenuto a fronte di una ricerca per aumentarne la visibilità.
La scalata verso le prime posizioni avviene grazie al lavoro di intervento su alcuni fattori che in genere vengono divisi in on-site, per tutto quello che riguarda i contenuti del sito e off-site per quello che invece succede all’esterno del sito web.
Ma come funziona nella pratica l’ottimizzazione di un catalogo prodotti in Amazon e come possono convivere insieme Google e Amazon?

Il posizionamento su Google: come funziona

Ogni volta che una persona compie una ricerca, Google assegna, attraverso il suo algoritmo, un punteggio alle pagine dei siti web che organizza sotto forma di una classifica.
Google riesce a sondare una parte del web, (non tutto solo una minima parte in realtà), grazie a dei software chiamati bot o crawler che hanno il compito di scandagliare il web per crearne una personale classifica. Non ci è dato sapere tutti i criteri usati per stilare la classifica, negli anni però gli specialisti della SEO sono riusciti a dividere i fattori in tre categorie di appartenenza:

  • fattori interni: variabili interne al sito sulle quali è possibile intervenire (contenuti con all’interno una parola chiave cercata dalle persone)
  • fattori esterni: variabili su cui è molto più difficile intervenire (come i backlink, siti da altri siti che puntano al nostro)
  • fattori tecnologici: variabili più tecniche come la velocità di caricamento delle pagine

La tabella periodica dei fattori di successo su Google per il 2019, firmata da Search Engine Land (https://searchengineland.com/seotable)

E su Amazon, cosa cambia?

Anche su Amazon, essendo a tutti gli effetti un motore di ricerca, è possibile scalare la vetta dei risultati, mostrando dei prodotti prima di altri.
Com’è possibile farlo? Sempre lavorando su dei fattori di posizionamento che in questo caso si dividono in due grandi famiglie:

  • fattori interni: tutto ciò che riguarda la presenza dei prodotti come i contenuti del catalogo
  • fattori esterni: quello che avviene al di fuori del catalogo e su cui abbiamo meno controllo come le recensioni

Per Amazon la partita non si gioca sul campo dei fattori tecnologici, mentre per Google questo è un aspetto che ha assunto sempre più valore nel corso degli anni.
In tutto questo può sorgere spontanea una domanda: qual è la differenza principale da tenere a mente per una strategia di ottimizzazione per Amazon e per Google? La risposta si può riassumere in un concetto: gli intenti di ricerca.

Rilevanza e intenti di ricerca: perché Amazon e Google devono collaborare

A un occhio non allenato potrebbe sembrare che Amazon e Google condividano lo stesso obiettivo: rendere una persona soddisfatta della sua ricerca. Ma non è proprio così.
Quante cose chiediamo ogni giorno a Google che non sono per forza finalizzate a un acquisto?
Spesso ci affidiamo a Google solo per ampliare le nostre conoscenze su un tema che ci interessa o per ottenere un’informazione specifica come un indirizzo o un numero di telefono.

Una parola chiave che esprime un tipico intento di ricerca informativo su Google.

Google è quindi in grado di coprire più intenti di ricerca delle persone. Non è lo stesso per Amazon il cui unico obiettivo è quello di finalizzare delle ricerche in un acquisto.
Se per Google qualsiasi ricerca è rilevante per l’esigenza che può risolvere, per Amazon una ricerca è rilevante solo se soddisfa un bisogno di acquisto.
Da qui capiamo che Amazon non può soddisfare tutti i bisogni che ci sono prima della vendita e che le persone di conseguenza li cercheranno in altri luoghi, ossia su Google.
Pensate a uno shop online con al suo interno un blog, delle pagine di categoria e le schede prodotto. All’interno di un solo “contenitore” una persona può trovare tutto ciò di cui hai bisogno. Ecco perché è importante in una strategia di vendita online contemplare Google e Amazon, non solo una delle due parti: diventa fondamentale ottimizzare la presenza del catalogo su Amazon per gli intenti di ricerca legati all’acquisto e ottimizzare la propria presenza su Google per essere visibili su tutti gli altri intenti.

E con tutti gli altri intenti ci riferiamo a quelli più informativi e navigazionali dove le persone hanno bisogno di moltissime informazioni, (generiche o più specifiche), prima di affrontare il fatidico momento dell’acquisto.

Ma con quale criterio Amazon sceglie quale prodotto sia più o meno rilevate ai fini di una ricerca? Come Google sulla base dei segnali da un algoritmo che nel caso del marketplace più famoso del mondo si chiama A9.

A9: l’algoritmo di Amazon e il suo funzionamento

Il lavoro svolto da A9, l’algoritmo che regola le dinamiche di ricerca all’interno di Amazon, inizia da molto prima che una persona cerchi un prodotto nella piattaforma.
Anche A9 fa un lavoro di classificazione dei risultati sulla base di due concetti in particolare: la performance di un prodotto e la sua rilevanza:

  • performance: i prodotti più venduti sono quelli che ottengono maggiore visibilità
  • rilevanza: come abbiamo già visto, i prodotti che corrispondono meglio al bisogno di acquisto di una persona, sono quelli che sono più in alto in classifica

Se le performance si basano su elementi più oggettivi, come lo storico e il trend di crescita delle vendite, la rilevanza implica uno studio più complesso che parte da una corretta analisi delle parole chiave usate dalle persone.

Una breve panoramica dei fattori di posizionamento su Amazon (fonte: https://www.searchenginejournal.com/amazon-search-engine-ranking-algorithm-explained/265173).

I fattori on-site su Amazon: gli elementi della scheda prodotto

La scheda prodotto è tutti gli effetti la vera regina del marketplace.
Tra gli elementi che la compongono possiamo trovare:

  • il titolo
  • l’elenco puntato
  • la descrizione del prodotto (che si trova a fine pagina)
  • le immagini
  • i search terms (un campo visibile solo dal pannello di caricamento dove possiamo inserire le parole chiavi di riferimento per un prodotto)

 

Il campo search terms all’interno di un prodotto in Amazon, visibile dal pannello di caricamento.

Anche A9, determina se un prodotto merita più o meno visibilità se nota o meno la presenza di una parole chiave in campi specifici. Oltre a valutare altri aspetti come la gestione dell’inventario, il prezzo e la logistica.

Il consiglio più importante per quanto riguarda l’ottimizzazione di una scheda prodotto è quello di studiare le linee guida stilistiche che Amazon crea per ogni categoria merceologica: una sorta di vademecum con esempi pratici su come ottimizzare un prodotto piuttosto di un altro.

Ecco perché, nonostante esista una sorta di regola di base, il titolo di un gioiello non può essere scritto allo stesso modo di quello di una penna. Anche se per entrambi valgono le regole sulla presenza della parola chiave.

I fattori off-site su Amazon: traffico e recensioni di qualità

Le recensioni hanno un ruolo fondamentale nel processo di ottimizzazione di un prodotto anche se avvengono al di fuori del nostro controllo.
La questione è semplice: le recensioni offrono una riprova sociale del fatto che un prodotto valga la pena di essere acquistato ed ecco perché sono così importanti e difficili da ottenere.
In questo ci possono aiutare dei flussi di marketing automation per generare in modo autonomo e regolare nel tempo.
Un altro fattore off-site da non sottovalutare è la qualità del traffico esterno che possiamo portare verso il nostro catalogo. Ottenere del traffico verso il catalogo ci permette non solo di migliorare il posizionamento ma di avere anche più occasioni per incentivare le recensioni e salire più in alto nella classifica dei venditori.

Gli elementi di una scheda prodotto su Amazon.

L’ultimo consiglio: Amazon, Google e l’advertising

In questo articolo abbiamo visto quali aspetti dobbiamo prendere in considerazione per ottimizzare il nostro catalogo di prodotti e come al tempo stesso sia utile lavorare anche su Google per non perdere nessun punto di contatto con chi ci potrebbe cercare.
Ma Amazon e Google sono uniti da un ultimo grande punto in comune: la presenza dell’advertising.
Un progetto di vendita in Amazon necessita del traffico organico e del traffico a pagamento per ottenere il massimo dei profitti. Se i tempi delle vendite per la SEO si dilatano, le campagne a pagamento possono restituire un immediato ritorno sull’investimento che a tendere può essere sostituito sempre di più dalla SEO e “attivato” solo in momenti particolari in base alla stagionalità.
Ecco perché SEO e ADV creano un circolo virtuoso e salutare nel tempo.

E tu hai già un catalogo di prodotti su Amazon?
Stai sfruttando a pieno tutte le possibilità di ottimizzazione dei tuoi prodotti?

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