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Dalla link building alle online PR

Leitmotiv del 2013 è stato “la SEO è morta” e prima della SEO, grazie a Penguin, era morta la link building…Siamo sicuri?

Il vecchio modo per ottenere link utili, attraverso le submission in massa e non troppo pensate con anchor text sfacciatamente scritte da chi si occupa di SEO, non ha più ragione d’essere. Matt Cutts nel tempo ha pubblicato diversi video su come NON fare link building: ad esempio qui parla di directory, qui tratta di article marketing e qui approfondisce le criticità del guest posting massiccio.
Fermatevi dunque se state seguendo queste strade!!!

Link building significa oggi ottenimento di pochi, faticosi, pertinenti, e più costosi, link.

Mi piace quello che Distilled in un vecchio post scriveva: [link builders will be] Smart technical savvy online marketers made up of some content strategists, content, technology and fame.

Chi si occupa oggi di link building unisce dunque:

  • tecnologia, per capire i margini d’azione del sito cliente e le caratteristiche dei siti terzi o dei concorrenti;
  • attività di redazione nel suggerire contenuti da veicolare e la loro ottimizzazione;
  • capacità di relazione nel farsi da mediatore tra l’azienda ed i siti di terze parti.

Cosa fare dunque quando avete a che fare con un sito e avete bisogno di link?

Tecnologia

Verificate tramite un tool – io uso MajesticSEO – l’andamento del panorama dei domini di riferimento del sito dell’azienda per cui lavorate.

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Questo vi dà l’ordine di grandezza della crescita naturale dei backlink di un dominio e quindi fino a quanto ci si può spingere.

Vedete la distribuzione delle anchor text. Se le combinazioni sono troppo SEO, saprete che dovrete lavorare con termini solo di brand; se avete una distribuzione equilibrata, allora potrete osare un po’ di più.

AnchorText

Come capire, poi, dove andare a chiedere un link?
Confrontate i referring domains del sito cliente e dei competitor ordinandoli per un parametro definito (es. Backlink, Trust Flow, ecc). Per il confronto vi è sufficiente usare la funzione Cerca Verticale di Excel.

Utilizzate strumenti come SemRush o SearchMetrics per vedere una stima dell’andamento del traffico organico e guardate come un sito, che dalle prime analisi vi sembra interessante, si muove sui social network.

L’unione di queste analisi vi permetterà di valutare un sito sotto diversi punti di vista e capire l’opportunità di investimento o meno.

Redazione

Chi si occupa di link building potrà avere dei limiti nella scrittura ma sicuramente può fornire ai redattori indicazioni sia per scrivere dei testi ottimizzati sia per inserire dei link all’interno di articoli, comunicati stampa e altro materiale della comunicazione interna o esterna. Il link builder dovrebbe dunque parlare regolarmente con chi in azienda si occupa della stesura testi, per un supporto in chiave marketing anche lato content.
Di contro, se vi occupate di ufficio stampa, fate sempre due parole con chi si occupa di web marketing: se un comunicato stampa viene inviato con un link all’interno, specialmente se in chiaro del tipo www.nomesito.it ci sono più possibilità che venga ripreso.
Inoltre, grazie alle co-occurrence (o co-citation), Google riconosce e premia la veicolazione online di contenuti validi. Rand Fishkin spiega bene in questo video l’idea alla base della co-citation: la presenza del brand e termini affini all’interno di testi pertinenti con l’azienda.

Relazione

Fine delle submission massicce e del link spamming vuol dire fine del link facile ed automatizzato. È il tempo del link come output di una relazione: relazione per ottenere la ripresa di un testo, per l’attivazione di un link, per le blog relations.
Chi si occupa di link building adesso si occupa di online PR, arricchite da un approccio in chiave (web) marketing.
Se vi occupate di link building, createvi poi un database di contatti adatti da contattare all’occorrenza. E se siete un’azienda, affidatevi all’agenzia di web marketing per valutare offerte da parte dei blogger (per la recensione di prodotto, per esempio) o di portali (per la creazione di una scheda + spazio editoriale).
La creazione di una relazione nel tempo con fonti web, come insegnano le relazioni pubbliche offline, è un processo costoso a livello di tempo, ma remunerativo nel momento in cui si trovano canali che, anche a titolo non oneroso, riprenderanno news e linkeranno pagine del sito.

E voi, come vedete l’evoluzione della link building?

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