I tempi di caricamento di pagina sono uno dei fattori tecnici più rilevanti che contribuiscono al posizionamento organico di un sito internet. Gli utenti, sempre più sollecitati dalla velocità di reel e post nei social network, non sono disposti ad aspettare e non vengono tollerati ritardi. Secondo uno studio di Kissmetrics.com. ti lascio qui il link se vuoi vedere lo studio, il 47% degli utenti si aspetta che una pagina carichi in meno di 2 secondi e il 40% delle sessioni vengono abbandonate se i tempi di caricamento superano i 3 secondi.
Per ogni secondo in più necessario per caricare una pagina da mobile, il tasso di conversione può diminuire anche del 20%.
Think with Google
Per questa ragione, una delle prime attività da portare avanti in ottica SEO, su qualsiasi tipologia di sito internet, è il miglioramento dei tempi di caricamento di pagina. Ciò, tuttavia, non è sempre semplice da realizzare, soprattutto se il sito è stato costruito con un CMS (WordPress, Shopify, Magento, …) su cui sono stati poi aggiunti tanti moduli o plugin.
Cosa si intende per velocità di un sito?
È una domanda che può sembrare banale, ma non ha una risposta così semplice. In linea generale possiamo dire che per velocità di caricamento di pagina intendiamo il tempo necessario al browser per poter caricare tutti i contenuti presenti: testi, video, immagini, file CSS e Javascript, eccetera. Google, in realtà, cerca di porre in evidenza l’ottimizzazione dell’esperienza utente. Non è importante infatti quanto tempo serva per caricare tutto, piuttosto è fondamentale dare all’utente ciò che gli serve quanto prima possibile.
Facciamo un esempio per essere più chiari. È davvero importante che anche le immagini presenti in fondo alla pagina siano caricate immediatamente, nonostante l’utente veda al caricamento di pagina solo quello che viene chiamato l’above the fold, ovvero la schermata iniziale che precede il primo scroll?
Per tener conto di questi parametri legati sia alla velocità del sito che alla sua usabilità, Google ha introdotto ormai da qualche anno i Core Web Vitals (ne abbiamo già parlato nel nostro articolo sull’Audit Tecnico).
Come migliorare la velocità di un sito internet?
È necessario fare una doverosa premessa: a meno che tu non abbia delle competenze specifiche sui linguaggi di programmazione, per questo tipo di ottimizzazione è preferibile rivolgersi ad uno sviluppatore competente. Dovrai “mettere mano al codice” del sito e qualsiasi virgola fuori posto potrebbe causare un disastro: meglio evitare.
Il punto di partenza: quali sono le performance del tuo sito internet?
Prima di iniziare a programmare delle modifiche, più o meno impattanti, è necessario capire quali siano le performance del sito. Google Search Console ti fornisce già un primo report, abbastanza dettagliato su tutte le pagine che non rispettano i Core Web Vitals. Cliccando su ciascuno delle pagine del report, viene indicata la tipologia di problema e quindi potrai capire come e dove intervenire.
Strumento indispensabile è anche Page Speed Insight, uno strumento gratuito messo a disposizione da Google e che fornisce un’analisi completa sulle prestazioni del sito. Nell’immagine che segue uno screenshot dei risultati che il tool genera a seguito di una scansione.
A parte il punteggio globale, su cui ti consigliamo di non focalizzarti eccessivamente, nella parte bassa del sito, nella sezione Diagnostica, vengono fornite tutte le indicazioni su cosa fare per migliorare la velocità del sito e quanto spazio (e quindi tempo di caricamento) è possibile risparmiare. Questo tipo di analisi viene generalmente portata avanti da un SEO Specialist che poi redige un action plan per poter guidare le ottimizzazioni delle performance.
6 strategie per migliorare la velocità di caricamento
1 – Elimina tutti i plugin/moduli esterni che non stai utilizzando
I CMS più comuni, come ad esempio WordPress o Magento, offrono tantissime opportunità di personalizzazione e di funzionalità aggiuntive. Tuttavia, in molti casi, iniettano del codice (Javascript, CSS,…) all’interno del nostro sito che potrebbe appesantire i tempi di caricamento. Non esiste un numero di plugin massimo consigliato, ma considera che meno ce ne sono e meglio è. Riduci tutto all’essenziale.
2 – Assicurati che le immagini abbiano le giuste dimensioni e peso
Vale davvero la pena caricare delle immagini con una risoluzione molto elevata quando poi gli utenti le visualizzeranno da uno schermo di uno smartphone? A meno che tu non abbia un sito dedicato alla fotografia, un’immagine di dimensioni troppo grandi avrebbe solo due effetti:
- il browser deve ridimensionarla perché sia contenuta nello spazio a lei assegnato
- il suo peso, in termini di Kb o di Mb, causerebbe un rallentamento nei tempi di caricamento.
Per questa ragione il consiglio è di fare in modo di comprimere le immagini e caricarle nel formato più moderno, come ad esempio jpg o webp e ridurne la risoluzione al minimo.
3 – Elimina le risorse che bloccano la visualizzazione di pagina
Alcuni tipi di file, come JavaScript e CSS, possono impedire al browser di visualizzare correttamente una pagina web finché non sono stati completamente scaricati e processati. Questo può aumentare significativamente il tempo di caricamento della pagina, anche di diversi secondi, e influire negativamente sull’esperienza dell’utente. In alcuni casi, la pagina può rimanere bloccata o parzialmente caricata finché il codice non è stato completamente processato.
Tra le Best Practice suggerite in questo caso:
- minificazione dei file: è un processo di ottimizzazione che consiste nella rimozione di tutti i caratteri non necessari dai file di codice, senza alterarne la funzionalità,
- caricamento differito: utilizzando degli opportuni script di codice, è possibile controllare quando e come i file JavaScript vengono caricati ed eseguiti,
- CSS critico: si suggerisce di includere il CSS essenziale direttamente nel codice sorgente di pagina e caricare il resto dei CSS in modo asincrono.
Queste tre operazioni, se completate in modo improprio possono compromettere seriamente le funzionalità del sito internet. Per questa ragione è preferibile rivolgersi ad uno specialist.
4 – Il “caricamento pigro”: Lazy Loading
A cosa serve caricare istantaneamente delle immagini che poi verranno mostrate solo in fondo alla pagina? Il Lazy Loading serve proprio per rimandare il caricamento delle risorse non essenziali fino a quando non sono effettivamente necessarie. L’utilizzo improprio di questo attributo potrebbe peggiorare il punteggio dei Core Web Vitals. Il caricamento differito può essere implementato non solo su immagini e video, ma anche su script esterni e moduli aggiuntivi.
5 – Utilizza una CDN
Una Content Delivery Network (CDN) può migliorare in maniera significativa i tempi di caricamento distribuendo il contenuto del tuo sito su server situati in diverse località geografiche. In parole povere significa che, quando un utente visita il tuo sito, i contenuti vengono caricati dal server più vicino alla sua posizione, riducendo così i tempi di latenza e il carico sul server stesso.
6 – Implementa una strategia di caching efficace
La cache permette al browser di memorizzare alcune parti del tuo sito web, come immagini, file CSS e JavaScript, in modo che non debbano essere ricaricate ogni volta che gli utenti visitano il tuo sito. Inoltre, puoi utilizzare strumenti lato server per memorizzare i dati e rispondere più velocemente alle richieste. Questo riduce il tempo di caricamento delle pagine e migliora significativamente l’esperienza dell’utente.
Performance del sito e tasso di conversione: un caso studio
La domanda che tanti miei clienti mi pongono è: vale davvero la pena investire tempo e risorse per migliorare, anche se di pochi secondi, la velocità di caricamento del sito? Per rispondere a questo quesito ti presento in maniera molto breve un piccolo caso studio su cui ho lavorato di recente. Si tratta di un progetto che aveva già discrete performance, ma che poteva essere ulteriormente migliorato.
Nell’immagine che segue, puoi vedere un confronto tra le performance di caricamento di pagina prima e dopo le implementazioni suggerite con l’Audit Tecnico.
Tra i risultati più importanti raggiunti:
- abbiamo ridotto il tempo necessario per caricare l’elemento che occupa più spazio in pagina (LCP) di oltre 3 secondi,
- abbiamo azzerato il tempo in cui la pagina restava bloccata (Total Blocking Time),
- dopo il nostro intervento, l’utente inizia a visualizzare la pagina 2,5 secondi prima (Start Render).
Cosa è successo dopo le ottimizzazioni?
Abbiamo monitorato l’andamento del sito per i successivi 2 mesi e quello che abbiamo notato è stato:
Al di là degli aspetti SEO e che riguardano il posizionamento delle keyword e l’andamento del traffico organico, che comunque è migliorato, il dato che ci interessa maggiormente è l’impatto che le nuove performance del sito hanno avuto sulle conversioni.
Escludendo stagionalità o altre fluttuazioni periodiche, non solo gli utenti hanno acquistato di più, quasi il 30% in più rispetto al periodo precedente, ma è aumentato in maniera molto importante il tasso di conversione.
Che cosa abbiamo imparato
La velocità di caricamento di un sito web è un elemento cruciale che influisce direttamente sull’esperienza utente, sul posizionamento nei motori di ricerca e sul tasso di conversione. Investire nell’ottimizzazione dei tempi di caricamento è essenziale per migliorare la soddisfazione dei visitatori e incrementare le conversioni. Come dimostrato dal caso studio, interventi mirati possono portare a significativi miglioramenti nelle performance del sito e nei risultati di business. In sintesi, un sito veloce è un sito più competitivo e capace di attrarre e fidelizzare gli utenti.
Hai notato che il tuo sito internet è lento, poco performante e le conversioni stentano a decollare? Contattaci per richiedere una consulenza e un’analisi approfondita degli aspetti tecnici che influenzano la velocità del sito.
Commenti