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Mettere alla prova l’efficacia dei testi nel proprio sito? Una sfida da cogliere

Inizio questo articolo ponendoti un quesito: quando immagini la realizzazione del tuo nuovo sito, oppure la ri-progettazione di quello esistente, quali sono le prime cose che ti vengono in mente?

Provo a indovinare: probabilmente si tratta del design, dell’impatto visivo, forse del percorso che desideriamo la persona faccia, delle interazioni che vogliamo compia. Tutto corretto, senz’altro. Ma, con probabilità, ti dimentichi un elemento importante: i contenuti. Spesso vengono lasciati un po’ in secondo piano, perché ci fermiamo alla sola comprensione di quanto siano facilmente identificabili all’interno del sito – senza quindi approfondire quanto siano efficaci. Ma cosa significa testare i contenuti? E perché dovresti farlo? Provo a spiegartelo in questo articolo.

Iniziamo dal perché dare priorità ai contenuti

Partiamo da una constatazione: Il tuo sito web è un mezzo di comunicazione. Si tratta del posto dove puoi esprimere cosa fai e portare addirittura le persone a compiere le azioni che vuoi (siano l’acquisto di un prodotto, il download di un pdf o la richiesta di un preventivo).
In tutto ciò, i contenuti giocano un ruolo fondamentale, in termini di persuasione. Senz’altro il design, le immagini, i colori, fanno parte della comunicazione e aiutano a veicolare l’immagine che vuoi dare del tuo brand. Tuttavia nulla sarà fondamentale come le parole che utilizzi e come ne fai uso.

Vuoi un esempio di come, a volte, i contenuti vengano lasciati in secondo piano? Immagina un negozio online di abbigliamento. Quante volte ti è capitato di trovare la pagina inerente ai resi e alle spedizioni confusa e piena di testi standard molto lunghi? Capire la procedura per il reso e le modalità e tempistiche di spedizione non dev’essere stato semplice (e in un negozio online sono informazioni fondamentali!).

Altro esempio: ti è mai successo di visitare il sito di un hotel, magari alla ricerca di informazioni in più rispetto a Booking.com o Trivago? Potresti aver trovato, ad esempio, le pagine dedicate alle camere e ai servizi un po’ scarne, senza descrizioni approfondite. Quali sono gli orari per il check in e il check out? L’hotel mi aiuterà nell’organizzare le gite in città? Esistono convenzioni? Esiste dell’animazione estiva per i bambini? A volte si offrono davvero tutti questi servizi, ma si comunicano in maniera non efficace.

Con questi esempi arriviamo a rispondere alla nostra domanda iniziale: perché è importante dare priorità ai contenuti? Perché le persone, quando navigano, stanno cercando la soluzione a un problema. Meglio la esprimi, più conquisterai i tuoi visitatori.

Il design aiuta, ma i contenuti giocano un ruolo fondamentale, in termini di persuasione

… quindi come capiamo la validità dei nostri contenuti?

La risposta è: testandoli. Le domande che ti farai ora sono: quali testo, e, soprattutto, come? Andiamo con ordine:

Quali contenuti testare?

Il tempo e il budget a disposizione spesso non consentono di mettere alla prova ogni potenziale pagina del tuo nuovo sito (o del tuo sito “in ristrutturazione”). Dovrai testarne un campione.

Se hai già un sito con uno storico, di cui hai tracciato i dati, potrai fare affidamento su quello. Potrai vedere, tramite Google Analytics ad esempio, quali sono le pagine che generano il maggior numero di visite e decidere di andare ad agire su quelle. Prendi in considerazione le prime tre-quattro pagine di atterraggio e verificane la frequenza di rimbalzo (ovvero la percentuale di visitatori che le ha abbandonate subito dopo averle viste): più è alta, più quella pagina avrà bisogno di un controllo. Pensa poi ai punti più importanti del tuo sito, a prescindere dal traffico: se vendi online, la comunicazione di carrello e cassa saranno fondamentali. Parlo, insomma, dei punti più vicini al tuo obiettivo (in questo caso, l’acquisto).

Se invece devi realizzare il tuo sito ex-novo, utilizza il criterio appena esposto (la vicinanza all’obiettivo), e/o quello del common case, come viene definito dagli esperti di UX matters. Si tratta di prendere in considerazione il tipo di contenuto che riesce a rappresentare meglio il tuo sito. Se, ad esempio, il tema è informare le persone sul mondo del commercio equo-solidale, sarà utile testare i contenuti prendendo ad esempio una scheda prodotto o una news con quella tematica. Il concetto è stato trasmesso o meno? Prendi nota di queste pagine: ora andrò a spiegarti come ottimizzarle.

Come testarli

Far leggere il testo a qualcuno e poi domandargli “ti sembra di aver capito ciò che hai letto?” è forse ciò che ci verrebbe più naturale fare. Tuttavia, spesso non rappresenta un metodo efficace, perché non riproduce un contesto reale. Nelle righe che seguono, quindi, ti presenterò una vera e propria serie di tecniche per testare la comprensibilità e l’efficacia sia contenuti brevi che più sostanziosi. Senza indugiare oltre, partiamo:

l’indice Gulpease

Si tratta proprio di una formula matematica :) Possiamo parlare di un metodo oggettivo, definito nel 1988, che permette di definire la leggibilità di un testo in lingua italiana. Il risultato della formula, che ti mostro sotto, restituisce un quadro di quanto sia semplice leggere quel testo. I risultati vanno da 0 (leggibilità bassa) a 100 (leggibilità alta).

  • risultato <80: contenuto difficile da leggere per chi ha, al massimo, la licenza elementare
  • risultato <60 contenuto difficile da leggere per chi ha, al massimo, la licenza media
  • risultato <40 contenuto difficile da leggere per chi ha, al massimo, un diploma superiore

Cosa deduciamo da questo? Che meno sono le parole, più comprensibile sarà il nostro testo. Nei limiti del possibile, sarebbe bene tendere a questa direzione: il dono della sintesi è apprezzato da chi legge online, che abbia la licenza elementare o superiore, aggiungerei. In fondo, siamo tutti esseri umani, insitamente un po’ pigri: se possiamo risparmiare tempo ed energia, lo facciamo senza indugi.

Vuoi calcolare l’indice online? Ecco uno strumento che lo fa in automatico

Il “Test del portabagagli”

Ideato dall’esperto di usabilità Krug, è molto efficace per valutare se le persone, a primo impatto, capiscono il contenuto che si trovano davanti. Mostra al partecipante una pagina di atterraggio del tuo sito (o semplicemente il testo in un documento word). Lasciagli solo il tempo di leggere qualche titolo e scorrere, senza cliccare eventuali link. Chiedigli poi velocemente dove si trova e cosa può fare, secondo lui, in quella pagina. Scoprirai se i titoli e gli elenchi puntati che hai scelto veicolano davvero il messaggio che desideri o no. Noi, di solito, usiamo questa tecnica all’inizio dei test di usabilità: ecco cosa può emergere:- spunti sulla lunghezza dei testi “a primo impatto vedo un muro di testo!”
– spunti sulla comprensibilità e la coerenza: “Questo sito è un e-commerce di prodotti alimentari” – in realtà si trattava di un sito-vetrina di vini (siamo sicuri di aver scelto il titolo giusto?)
– Impressioni personali non statisticamente rilevanti, ma utili: “non avrei usato quella parola per descrivere quel concetto, ma un’altra” – utile raccogliere il parere delle persone e trarne delle idee.

Il testo bucato

Si tratta di un esercizio in cui la persona che compie il test deve riempire un testo con le parole mancanti (ti ricordi proprio i “testi bucati” che ci facevano fare a scuola?). Il risultato ti permette di capire se, anche senza qualche parola, il testo mantiene integro il suo significato. Lo potresti utilizzare, ad esempio, per brevi articoli, o per le descrizioni delle schede prodotto del tuo negozio online.

Il test di usabilità

…suddiviso in due principali tecniche:

  • 1)”Cosa ti aspetti?”nei punti strategici del tuo sito, coinvolgi il partecipante chiedendogli di leggere i contenuti e dirti cosa si aspetta succeda dopo. Ne testerai la predittività, fondamentale per la chiarezza. Ad esempio, immagina di fare questo nella pagina di iscrizione alla tua newsletter: “Dopo aver inserito la tua mail, cosa ti aspetti accada?”. Scoprirai se stai dicendo tutto ciò che le persone vorrebbero vedere e se lo stai facendo nella maniera più immediata e comprensibile ( es. la cadenza dell’invio, il tipo di contenuti offerti, dopo quanto tempo arriva il codice sconto legato all’iscrizione e dove arriva).
  • 2) “Come faresti questa cosa?”: definisci un obiettivo e comunica al tuo candidato di raggiungerlo. Ad esempio: “supponendo che tu voglia capire come effettuare un reso, dove cercheresti queste informazioni?” e, dopo la lettura, “Hai trovato risposta ai dubbi che avevi? Sapresti effettuare un reso?” – ne testerai così la reperibilità e, poi, la comprensibilità, domandando se la risposta all’obiettivo iniziale (capire come effettuare un reso) sia stata raggiunta o meno.
Le persone, quando navigano, stanno cercando la soluzione a un problema

Conclusioni

Arrivati a questo punto potresti chiederti: ma quanti metodi devo applicare? E quante persone coinvolgere? La risposta che mi sento di darti è: meglio certamente dedicare del tempo ai test, anche se con poche persone (magari tuoi colleghi) e usando solo una o due metodologie. Importante è dirti che non dovrai prendere i risultati come verità assolute (non si tratta di test quantitativi, ma qualitativi), ma come spunti di riflessione per il miglioramento. Insomma, mettiti in discussione e assumi un punto di vista diverso dal tuo: meglio se quello dei tuoi visitatori o potenziali tali. Se anche tu sei convinto possa far bene al tuo sito, fammelo sapere in un commento qui sotto :)

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