Knowledge Graph è la funzione di ricerca semantica introdotta da Google con lo scopo di fornire agli utenti delle risposte sempre più precise, personalizzate e complete, in anteprima rispetto alla visita a un sito web.
Con il suo lancio Google ha annunciato la svolta verso la ricerca semantica, presentando agli utenti miglioramenti sempre più efficaci e utili che hanno cambiato decisamente il loro comportamento nella SERP (pagina dei risultati di ricerca).
A tal proposito, una ricerca approfondita condotta dall’agenzia di digital marketing canadese, Mediative, dimostra come si è evoluta la SERP dal 2005 ad oggi e come questi cambiamenti avvenuti nella pagina di risultati di Google abbiano influenzato e modificato il comportamento degli utenti nella SERP (il report completo è scaricabile da qui).
Innanzitutto, cos’è il Knowledge Graph?
Se vi è capitato di fare una ricerca in Google per film, città, personaggi, avrete sicuramente notato la scheda riassuntiva del termine ricercato comparsa a destra nella SERP. Essa è divisa in più aree e contiene una breve descrizione presa da Wikipedia, con immagini e video collegati, date e altre informazioni.
Google Knowledge Graph cambia i risultati SERP: risultati più completi, sulla SERP stessa.
Vediamo, invece, come si presenta la SERP nel caso si tratti di un’azienda.
Per esempio, scrivendo MOCA interactive in Google avremo il seguente risultato:
Ecco, il Knowledge Graph non è altro che la scheda riassuntiva comparsa nella parte destra della SERP, una sorta di box informativo che può contenere tutte le informazioni riguardo l’azienda ricercata.
Per adesso, il box non viene proposto per tutte le parole chiave, ma solo in caso di ricerche legate a un’ “entità”.
Il concetto di entità viene usato per definire il nuovo modo con cui Google sta cercando di catalogare pagine e siti nelle proprie SERP, per poi dare valore a quelle entità che offrono delle risposte precise, complete pertinenti con il settore di appartenenza.
Parlando nei termini di un motore di ricerca, le entità sono persone, luoghi, cose, come ad esempio un personaggio, un film, una città, un brand, un’azienda, un prodotto o una ricetta.
Con questo box informativo Google vuole mettere al centro dell’attenzione le entità e non solo semplicemente le parole chiave.
Da dove ricava Google le informazioni per comporre il Knowledge Graph di un’azienda?
Come scritto sopra, la potenza di Knowledge Graph è strettamente legata alla brand reputation: il box di approfondimento relativo a un’azienda ci viene proposto solo nel caso di ricerche legate al nome dell’azienda stessa. Le informazioni che vengono introdotte in questa scheda riassuntiva derivano dalla raccolta di entità in tutto il web da parte di Google. Una delle fonti principali da dove Google ricava le informazioni è Wikipedia che viene consultata però solo e soprattutto per le ricerche legate ai personaggi, film, città o brand famosi.
Per comporre il Knowledge Graph di un’azienda, invece, Google recupera le informazioni necessarie direttamente dal sito dell’azienda stessa o dal suo profilo Google Plus. Dal sito web il motore potrà carpire il logo aziendale, i contatti e i link ai profili social. Dal profilo Google+, invece, va a ricavare gli orari di apertura dell’azienda e/o la scheda di prenotazione nel caso si tratti di attività ricettiva o di ristorazione.
Come fornire a Google queste informazioni?
In primis, è importante l’uso dei dati strutturati per implementare i markup di Schema.org nelle pagine web proprietarie.
Innanzitutto, si dovrà utilizzare il Markup “Organization”, che può essere applicato a logo aziendale, contatti e profili social. (Tutti gli altri schemi di markup da usare possono essere consultati qui: https://developers.google.com/structured-data/).
Poi, come seconda cosa, bisogna tener conto che alcune informazioni vengono reperite dal profilo di Google+. Questo social offre la possibilità di configurare gli orari di apertura, la scheda di prenotazione e/o il menu. È importante avere una pagina aziendale creata bene, e una volta compilati correttamente tutti i dati riguardanti l’azienda, verranno visualizzati in seguito direttamente nella scheda riassuntiva.
Abbracciare questi due elementi principali che alimentano il Knowledge Graph (Schema.org e Google Plus) è quasi un requisito per iniziare ad essere presi in considerazione quale un’entità agli occhi di Google e quindi di essere inseriti nel box informativo.
Le informazioni fornite da Knowledge Graph sono disponibili su computer, tablet e smartphone (dove il box è molto visibile). Se consideriamo il sempre crescente spazio che si sta conquistando, senza dubbio sarà d’aiuto per i siti che riescono a guadagnarselo. Sui dispositivi mobili questo box informativo occupa addirittura tutta la superficie dello schermo, come si può vedere dallo screenshot qui sotto:
Essendo così bene in vista, esso attira sicuramente l’attenzione e spinge l’utente a cliccarci sopra. Pertanto, se un’azienda verrà inserita in questo box informativo, il sito aziendale potrebbe beneficiarne dal punto di vista dei clic ricevuti e, quindi, del traffico in ingresso.
Il numero d’informazioni presente nel Knowledge Graph è sempre in aumento e si può dire che Google si sia arricchito di un luogo in più nel quale un’azienda può presentare se stessa e i suoi servizi/prodotti. Questa possibilità non può che influire positivamente sull’immagine dell’azienda stessa.
Bisogna “farsi trovare” per il Google Knowledge Graph. Come? Profilo Google Plus, markup Schema
[Update]
Con l’aggiornamento di settembre 2015, Google annuncia l’introduzione del collegamento ipertestuale (link) al sito in Knowledge Graph. Questo può alleviare alcune delle preoccupazioni espresse dagli editori sul fatto che Google offra delle risposte in anteprima senza inserire alcun link al sito di riferimento.
Per adesso, il link del dominio viene mostrato solo per alcuni brand come BBC, Yahoo, Adidas, ecc e solo facendo la ricerca in Google.com. In Google.it l’aggiornamento non si vede ancora (Qui il link con la notizia).
E voi, avete implementato i dati strutturati sul sito?
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