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Operatori di Ricerca Google: cosa sono e come utilizzarli

Nonostante l’introduzione di nuove tecnologie come la ricerca vocale o Chat-GPT, i motori di ricerca sono ancora sicuramente gli strumenti maggiormente utilizzati per ricercare informazioni. Usiamo Google nella vita di tutti i giorni ma è importante conoscere anche il modo di utilizzarlo al meglio.

Non tutti sanno infatti che esistono dei comandi avanzati che permettono di migliorare i risultati delle nostre ricerche Google. Con il giusto operatore di ricerca, le tue ricerche saranno più efficienti che mai. In questa guida vedremo insieme come utilizzare i principali operatori di ricerca per reperire le informazioni nel modo più efficace.

Cosa sono gli Operatori di Ricerca Google?

Gli operatori di ricerca di Google, definiti anche operatori di ricerca avanzata o comandi di ricerca, sono comandi che rendono le ricerche su Google molto più precise. Gli operatori di ricerca sono utili non solo a chi si occupa di analisi SEO per trovare ad esempio nuove opportunità di link building o problemi su un sito web, ma anche a chi non si occupa di digital marketing e vuole semplicemente rendere più efficace il reperimento di informazioni sui motori di ricerca.

Gli operatori di ricerca possono infatti essere utilizzati non solo su altri motori di ricerca (per esempio Bing e Yahoo), ma anche come operatori di ricerca Gmail: questo vi permetterà di filtrare le email utilizzando una frase esatta o una parola chiave specifica.

Operatori di Ricerca Google: la lista completa

Prima di vedere insieme quali sono i principali operatori di ricerca Google, è bene sapere che i diversi operatori sono divisi in base alla tipologia di ricerca che stiamo effettuando, sia essa per esempio su Google Immagini (imagesize:) o Google News (source:).

Ecco una lista dei migliori operatori di ricerca Google:

Come e perché utilizzare gli operatori di ricerca avanzata

Per utilizzare gli operatori di ricerca, basta inserire il comando all’interno della casella di ricerca Google come in qualsiasi ricerca testuale, ma ci sono due importanti regole da seguire quando vogliamo affinare la nostra ricerca su internet:

  1. se la punteggiatura non fa parte di quell’operatore di ricerca, Google la ignorerà.
  2. Non inserite spazi tra il simbolo, la parola o il termine di ricerca: l’uso del comando site:mocainteractive.com funzionerà, invece site: mocainteractive.com, no.

Ci sono moltissimi benefici nell’utilizzare gli operatori di ricerca avanzata, come:

  • ottenere ricerche più precise grazie ad una migliore selezione dei risultati,
  • identificare problemi di SEO, per esempio individuando contenuti duplicati che potrebbero danneggiare le classifiche del sito,
  • trovare nuove opportunità di link building e spiare le strategie di link building dei competitor.

Come utilizziamo in MOCA gli operatori di ricerca: esempi pratici

Abbiamo visto quali sono gli operatori di ricerca, ora vediamo come in MOCA vengono utilizzati per affinare le ricerca Google e individuare possibili criticità nel sito dei nostri clienti.

Una volta che inizierai a usare correttamente questi comandi, ti chiederai come hai fatto a fare ricerca senza di loro.

Analizzare lo stato di indicizzazione con site:

L’operatore site: ci permette di verificare lo stato di indicizzazione delle pagine del proprio sito web.
Se ad esempio volessimo sapere quante pagine di un determinato dominio sono presenti nei risultati di ricerca, basterà digitare “site:” seguito dal dominio che vogliamo controllare:

site:mocainteractive.com


Come potete vedere dall’immagine, mocainteractive.com ha circa 840 pagine indicizzate.

Se invece avessimo bisogno di sapere quante pagine di una determinata sezione sono indicizzate dovremo utilizzare il comando site: seguito dal path (il percorso che permette di individuare una pagina all’interno di un sito) della sezione che vogliamo analizzare, per esempio il blog:

site:https://mocainteractive.com/blog/


Come nella ricerca precedente, Google restituirà una stima del numero dei risultati che contengono l’url che abbiamo ricercato, in questo caso circa 440.
È possibile inoltre verificare in tempo reale se una pagina di un determinato dominio sia presente su Google: per effettuare la seguente analisi basterà utilizzare il comando site: seguito dall’indirizzo url esatto della pagina da analizzare.
Utilizziamo come esempio un articolo presente sul blog di MOCA:

site:https://mocainteractive.com/blog/analytics/dati-prova-futuro-server-side


Come è possibile vedere dall’immagine, grazie al comando site: abbiamo avuto la conferma che l’ultimo articolo del blog di MOCA è stato correttamente indicizzato da Google.

Pagine indicizzate per errore ed anomalie

L’operatore di ricerca site: oltre alla funzioni che abbiamo già visto, può essere utilizzato anche per individuare criticità sul nostro sito, come pagine indicizzate per errore oppure create da malware.

Per trovare contenuti erroneamente indicizzati possiamo utilizzare il comando site: insieme al dominio in cui dobbiamo effettuare la ricerca, seguito dai tipici testi o termini che si utilizzano nelle pagine demo come ad esempio “lorem ipsum“.

Vediamo come il comando site: ci aiuta ad individuare pagine indicizzate per errore sul sito della Provincia di Treviso (treviso.it):

site:treviso.it lorem ipsum


Per scoprire se ci sono criticità nell’indicizzazione delle pagine del nostro sito, possiamo poi effettuare una ricerca più approfondita grazie all’operatore inurl: che ci permette di trovare tutti gli url che contengono un determinato termine. Combinato con l’operatore site: ci permette di trovare tutte le url di un determinato sito che contengono una precisa keyword.

I termini migliori per scoprire se ci sono pagine indicizzate per errore utilizzando inurl: sono:

  • demo
  • landing
  • index
  • admin
  • portfolio
  • /home/
  • test
  • sample

Può succedere inoltre che vengano indicizzate delle pagine create da malware. Vediamo un esempio tratto da un sito governativo, che sono i più soggetti a questo tipo di attacchi hacker:

site:edu.it viagra cialis


Come potete vedere dai risultati della ricerca, abbiamo chiesto a Google di cercare quali sono le pagine all’interno del dominio edu.it che contengono la parola “cialis”.

Con il comando site: è inoltre possibile individuare le pagine non sicure che utilizzano ancora il protocollo http:. Ad esempio:

site:treviso.it -inurl:https


In questo caso, con la combinazione di comandi site: e -inurl: (escludendo quindi le pagine https) Google ha riportato tutti i risultati delle pagine ancora presenti con protocollo http.

Usare la corrispondenza Esatta

L’inserimento di una keyword tra le virgolette “ “ è l’operatore che forza Google a restituire solo risultati che contengono esattamente il contenuto della query richiesta.

L’utilizzo di questo operatore può essere molto importante per individuare:

  1. siti/competitor che hanno copiato i nostri contenuti;
  2. contenuti duplicati all’interno del nostro sito;
  3. area di staging indicizzata per errore.

Un utilizzo molto interessante di questo operatore è inserire una parte di testo presente in footer e lanciare il comando su Google per la corrispondenza esatta: così facendo è possibile individuare sottodomini o aree di staging indicizzati per errore.

Controllare la copia Cache

Quando i crawler indicizzano il contenuto di un sito, oltre ad utilizzare le informazioni per fornire i risultati di ricerca, fanno un backup delle pagine che vengono memorizzate in un database unificato chiamato Google Cache.
Nel caso in cui sia stata cancellata per errore una pagina o che il sito al momento sia inaccessibile, grazie all’operatore cache: possiamo recuperare un’anteprima della pagina visualizzata da Google durante l’ultima scansione di cui è stato fatto il backup:

cache:https://mocainteractive.com/noi/gianni/

Ricerche in base al formato del file

Un’altra interessante feature su cui agiscono gli operatori di ricerca Google è la ricerca di risultati per una determinata estensione di file, grazie al comando filetype:.
Google infatti, oltre alle classiche pagine e immagini indicizza anche documenti in diversi formati come:

  • Adobe Portable Document Format (.pdf)
  • Microsoft Excel (.xls, .xlsx)
  • Microsoft PowerPoint (.ppt, .pptx)
  • Microsoft Word (.doc, .docx)
  • XML (.xml)
  • Immagini: BMP, GIF, JPEG, PNG, WebP e SVG

L’elenco completo di tutti i formati è disponibile nelle linee guida Google.
Per controllare invece tutte le pagine indicizzate che contengono una particolare estensione di file su un determinato sito, ci viene in aiuto l’operatore site: utilizzato in combinazione con l’operatore filetype:.
Basterà infatti inserire il comando site: con il dominio che voglio controllare, seguito dalla seguente stringa:

filetype:pdf OR filetype:xls OR filetype:docx OR filetype:txt OR filetype:ppt

Per esempio, se volessimo trovare un determinato documenti su un sito del Ministero dell’Istruzione, la nostra stringa sarà:

site:edu.it filetype:pdf nome documento

Questo operatore di ricerca può essere utile anche nella vita di tutti i giorni, ad esempio un architetto potrebbe utilizzarlo per cercare la documentazione tecnica (che di solito è in formato pdf) nei siti dei Comuni o della Regione.

Conclusioni

Come abbiamo visto, ci sono molti modi per migliorare la nostra ricerca Google con l’utilizzo di operatori di ricerca e parole chiave che, usati da soli o in combinazione con altri, ci aiutano a isolare in modo più preciso le informazioni che stiamo cercando.
Dalla ricerca di contenuti alla analisi SEO, gli operatori di ricerca Google possono davvero aiutarci nel nostro lavoro di marketing online.
Conoscevi già gli operatori di ricerca? Quali utilizzi più spesso?
Raccontacelo nei commenti o scrivici per fare 4 chiacchiere sul tema.

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