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SEO per immagini: come si è evoluta nel tempo

L’ottimizzazione delle immagini è (stato) una delle attività che si svolge – assieme ad altre – quando si procede con l’ottimizzazione degli elementi interni di una pagina; uno degli obiettivi è quello di incrementare la visibilità della pagina e dell’immagine quando questa viene presentata nella SERP organica o quando la ricerca avviene direttamente su Google Immagini.
La SEO per le immagini ha subito cambiamenti piuttosto rilevanti per quanto riguarda la presentazione nei risultati di ricerca.
Vediamo come si è evoluta nel tempo.

In passato…

Prima di Universal Search – ovvero quando le pagine dei risultati di ricerca proponevano solo link a siti web (mentre oggi ci sono news, video, immagini) Google mostrava le immagini in un elenco e al clic su una di esse si apriva la pagina del sito che la ospitava con l’immagine con la medesima in rilievo.

Ricerca immagini Google vecchio layout

In questo modo le persone dovevano per forza entrare nel sito web per poter visualizzare l’immagine trovata ed eventualmente utilizzarla o copiarla a seconda di quanto disciplinato dalle regole delle Creative Commons.

Immagine ricerca Google vecchio layout

Che cosa è successo poi?

Nel gennaio 2013 Google inserì nel layout della sua ricerca un link “vedi immagine” che consentiva alle persone di visualizzare l’immagine senza entrare nella pagina fonte, causando ingenti perdite di traffico ai siti che hanno ottenuto buoni posizionamenti su Google Immagini.

Tasto vedi immagine Google cuccioli

Per i siti in cui la maggior parte dei contenuti erano appunto le immagini, il declino medio di traffico da Google è stato di una cifra compresa tra il 63% ed il 78%, secondo un’analisi effettuata da Define Media Group, un’agenzia SEO statunitense che lavora (anche) con importanti aziende e siti di informazione americani.

Il traffico da Google Immagini è calato di una cifra compresa tra il 63% e il 78%

Google spiegò la scelta dicendo che tutto il traffico proveniente dalla ricerca per immagini al tempo era composto da “visite fantasma”, in quanto le persone non interagivano poi con il sito, ma lo abbandonavano appena soddisfatto il loro bisogno.

Tre anni dopo, Getty Images, un’azienda che si occupa di vendita di immagini per utilizzo commerciale e privato, avviò un contenzioso contro Google per violazione di copyright. Con la funzione “visualizza immagine” infatti Google ha reso disponibili tutte le immagini in alta qualità presenti nell’archivio di Getty Images senza che le persone dovessero per forza accedere al sito, incidendo in particolare sulla componente traffico.
Getty Images ha pertanto chiesto a Google di modificare questa funzionalità, ma la risposta non è stata tra le più concilianti… Qualora Getty Images non avesse concordato con l’operato di Google, l’unica strada sarebbe stata l’abbandono dei risultati di ricerca.

Dopo qualche tempo però le due aziende sono riuscite a raggiungere un accordo: Google si sarebbe impegnato impegnato ad evidenziare meglio il copyright delle immagini che presenta nei risultati di ricerca, ma accadde una cosa ancora più importante…

Le ultime novità introdotte da Google

Alla luce dell’accordo raggiunto con Getty Images, il 15 febbraio 2018 Google rende ufficiale il cambiamento della ricerca immagini con l’introduzione del nuovo tasto “visita”, che sostituisce il “visualizza”.

5-tweet-google-search-liason-getty-images

Ora una persona che cerca un’immagine (teoricamente) è costretta ad entrare nella pagina del sito web dove risiede. Così facendo Google stimola le persone a navigare alla fonte, a tutela di chi detiene il copyright dell’immagine.

Nuovo layout ricerca immagini Google

Alcuni utenti però non hanno apprezzato questo cambiamento, tant’è che nel negozio online di Google Chrome sono comparse alcune estensioni che ripristinavano il tasto “visualizza immagine”, nonostante ci sia la stessa funzionalità con il clic sul tasto destro del mouse sopra l’immagine stessa.

I primi risultati (positivi)

Anthony Muller, un collaboratore di Search Engine Land (noto sito web che riporta notizie dal mondo del marketing online, in particolare SEO e SEM) ha realizzato uno studio su diversi siti che potevano aver registrato i risultati più significativi dall’ultima modifica di Google sulla ricerca immagini, in particolare quindi ha considerato siti web di:

  • intrattenimento
  • news
  • fotografia

I risultati ottenuti sono stati molto positivi e a partire dal 15 febbraio 2018 alcuni siti web mostrano un incremento significativo di clic e CTR nelle ricerche su Google Immagini (vedi l’immagine qui sotto riportata anche nella fonte ufficiale). Anthony Muller per realizzare la sua analisi ha considerato 58 siti, i cui dati hanno mostrato un incremento medio di clic sulla ricerca immagini di Google pari al 37%.

Studio Anthony Muller miglioramento clic e impression

Un dato ancor più rilevante che mostra Anthony Muller nel suo studio riguarda Dreamstime, un sito che vende fotografie in stock, il quale ha visto aumentare le conversioni (quindi l’acquisto delle licenze) del 10%, oltre ad un aumento di traffico da Google Immagini del 30%. Non riuscendo a trovare le immagini direttamente nel motore di ricerca infatti, le persone sono state “costrette” ad attivare delle licenze, scopo ultimo anche di Getty Images che portò a galla il tema.

In alcuni siti le conversioni aumentarono del 10% e il traffico da Google Immagini del 30%

La ricerca immagini oggi

Google al tempo del contenzioso con Getty Images ha affermato che il traffico che arrivava dalle immagini nel motore di ricerca non era qualitativamente rilevante e questo potrebbe aver legittimato alcuni sviluppatori (e SEO) a considerare come non prioritaria l’ottimizzazione delle immagini a partire dal 2013.

Oggi invece è opportuno considerarla come una priorità, in particolare per settori in cui l’immagine di prodotto è un fattore che può influenzare la scelta di acquisto.

La SEO per immagini è di nuovo una priorità

Pensiamo ad esempio al settore dell’abbigliamento: alcune persone (e riferisco un’esperienza personale) cercano un paio di scarpe direttamente su Google Immagini, piuttosto che sulla ricerca organica. In fondo così è molto più immediato scegliere un determinato modello di scarpe ed escluderne un altro.
Se nel tuo ecommerce le immagini sono state ottimizzate correttamente, la probabilità di farsi individuare da questo genere di “ricercatori” è più alta e nel caso si tratti di parole chiave piuttosto specifiche, la persona potrebbe trovarsi davvero ad un passo dall’acquisto. Tieni anche presente che Google sta introducendo (e sperimentando) nuove interessanti funzionalità nella presentazione dei risultati soprattutto da mobile, a partire dalla navigazione da un’immagine all’altra facendo scorrere il dito da un lato all’altro dello schermo del dispositivo (ispirandosi a quanto avviene su Pinterest).
L’immagine qui sotto inoltre mostra due esempi dove, oltre a vedere le correlate, vengono inseriti i link per procedere all’acquisto dei prodotti presenti nell’immagine stessa sotto la voce “Similar Items”. Di fatto quindi i risultati di ricerca così strutturati potrebbero diventare una nuova fonte di ispirazione nella ricerca di un outfit, seguendo le orme di quello che Pinterest già fa con l’innovativa funzionalità Pinterest Lens.

Nuovo layout ricerca immagini Google da mobile

Con Pinterest Lens infatti attraverso l’applicazione basta scattare una foto (o selezionarla dalla propria libreria fotografica) e verranno proposte delle idee correlate al contenuto della fotografia. Per scegliere con che cosa abbinare un nuovo paio di scarpe questa funzione è davvero molto comoda!
Che Pinterest stia diventando un punto di riferimento nello sviluppo dei risultati di ricerca di Google lo possiamo comprendere anche dagli ultimi test che sta facendo, dove si notano dettagli che richiamano molto l’impostazione grafica del social network.
La prima immagine è di Google, tratta da un articolo di Tech Crunch che parla delle similitudini tra i risultati di Google e quelli di Pinterest, la seconda di Pinterest:

Test Google Ricerca Immagini Pinterest

Ricerca Pinterest

 

Un’altra interessante innovazione – anch’essa di ispirazione “pinterestiana” – introdotta da Google un po’ di tempo fa riguarda le etichette per affinare la ricerca, molto utile in fase di acquisto per arrivare più velocemente al prodotto desiderato.

Etichette SEO immagini Google

Un ultimo aspetto riguarda Bing, uno dei competitor di Google anche se i numeri, perlomeno nel mercato italiano, non sono dalla sua parte. Quello che ha introdotto nella sua ricerca immagini però è molto interessante: l’immagine qui riportata mostra infatti i risultati per la ricerca “oscar dresses” dove si nota un tasto che consente di trovare il negozio online dove acquistare il vestito riportato nell’immagine a cui si riferisce.

Test ricerca immagini su Bing

Conclusioni

La SEO per immagini è un fattore che si sta prendendo la sua rivincita e in alcuni settori è una componente che potrebbe portare degli ottimi benefici, che va assolutamente considerata in fase di pianificazione delle attività. Gli elementi da considerare per ottimizzare le immagini sono:

  • rendere quanto più descrittivo possibile il nome del file delle immagini
  • ottimizzare il testo alternativo (alt) inserendo la parola chiave principale
  • ridurre quanto più possibile le dimensioni del file delle immagini valutando un giusto compromesso tra qualità e peso
  • scegliere un tipo di file appropriato (i più comuni su Internet sono .jpg, .gif e .png)
  • definire altezza e larghezza delle immagini in base allo spazio a disposizione nella pagina web (valutandone la fattibilità se il sito web è responsive)
  • creare una sitemap XML delle immagini da inviare a Google tramite la Search Console
  • curare il testo intorno alle immagini (in particolare appena prima e appena dopo) per aiutare il motore di ricerca a comprendere meglio il contesto
  • ottimizzare le miniature, differenziando (o lasciando vuoto) il testo alternativo da quello dell’immagine principale e riducendo al minimo dimensioni e peso
  • valutare l’utilizzo di un CDN (Content Delievery Network) per le immagini solo se effettivamente necessario per risolvere problemi a livello di prestazioni del sito
  • testare le immagini e le loro caratteristiche (numero immagini sulla pagina di prodotto o di categoria, angolazioni e visuali sono alcuni esempi) ascoltando le esigenze delle persone

E sul tuo sito le immagini sono ottimizzate? Credi che sia un fattore da considerare in una strategia digitale? Sempre nel tuo caso, secondo te, potrebbero dare il via a un processo di aquisto? Sono curioso di sapere il tuo punto di vista, lascia pure un commento qui sotto!

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